(Teleborsa) – Continuano a ridursi i prestiti a famiglie ed imprese a maggio. Secondo l’ultimo rapporto di Bankitalia, i prestiti al settore privato a maggio hanno registrato una diminuzione tendenziale del 2%, leggermente inferiore al -2,2% del mese precedente. Più in dettaglio, i prestiti alle famiglie si sono ridotti dell’1,1% rispetto ai dodici mesi precedenti (-1,2% nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono calati del 3,1% (-3,4% nel mese precedente).
I depositi depositi del settore privato appaiono pressoché stabili, registrando una diminuzione dello 0,1% (-1,6% in aprile), mentre continua a crescere la raccolta obbligazionaria,, che è aumentata del 18,8% (21,6% in aprile).
In maggio i tassi di interesse sui mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie (TAEG) si sono collocati al 4,04% (4,09% in aprile); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 10% (14% nel mese precedente). Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,66% (10,59% nel mese precedente). I tassi passivi sui depositi in essere sono stati pari all’1,05% (1,04 nel mese precedente).
I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società sono stati pari al 5,38% (5,30 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1
milione di euro sono stati pari al 5,72%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5,14%.
Una diminuzione dei tassi giudicata “insoddisfacente” dall’Unione Nazionale Consumatori, che commenta i dati pubblicati questa mattina dall’Istituto di Via Nazionale notando che “rallenta fortemente la flessione dei tassi, raggiungendo il divario minimo rispetto al mese precedente”. Con questa configurazione dei tassi, la rata per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, scende di 65 euro al mese, pari a un risparmio su base annua di 780 euro.
“Sembra in fase di esaurimento – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’UNC – il percorso virtuoso iniziato alla fine del 2023. Servirebbe un nuovo input da parte della Bce”.