(Teleborsa) – La crescita nell’Eurozona sta rallentando e per questo la BCE annuncerà un ulteriore taglio dei tassi alla prossima riunione di settembre, mentre il rischio che la politica monetaria resti troppo restrittiva non è da sottovalutare. E’ quanto affermato da Piero Cipollone, membro del Cominato esecutivo della BCE, in una intervista a Le Monde.
Alla domanda se la BCE non tema di “soffocare la crescita economica”, mantenendo i tassi di interesse troppo alti per un tempo troppo lungo, il banchiere ha risposto che esiste “un rischio per le prospettive di crescita dell’area euro”, mentre le proiezioni sull’inflazione suggeriscono che “siamo sostanzialmente sulla buona strada” per raggiungere l’obiettivo del 2% nella seconda metà del 2025″. L’esponente della BCE ha invece smentito l’esistenza di una “spirale salari-prezzi”, spiegando la crescita salariale cui si è assistito “è un recupero naturale che è salutare per l’economia”.
Cipollone non ha voluto dare indicazioni sul numero di tagli da effettuare entro l’anno, ma ne ha confermato almeno uno a settembre. “non ci impegniamo anticipatamente su alcun percorso. Prenderemo le nostre decisioni riunione per riunione, ha ribadito il membro della BCE, aggiungendo “i dati finora confermano la nostra direzione di viaggio e spero che ci permettano di continuare ad essere meno restrittivi”.
Riprendendo una affermazione del collega Philip Lane, il banchiere ha riconosciuto che “esiste il rischio reale che la nostra posizione possa diventare troppo restrittiva“, dal momento che in Europa “abbiamo un disperato bisogno di investimenti e crescita” e quindi “ogni ritardo in questo ambito ci pone in grave svantaggio”.
“La nostra principale preoccupazione è la produttività“, ha ricordato Cipollone, ribadendo “le nostre aziende non investono tanto quanto negli Stati Uniti, soprattutto nelle nuove tecnologie” . In Europa – ha aggiunto – c’è “un problema strutturale” in quanto “non stiamo sfruttando al meglio la nostra risorsa fondamentale: il mercato unico europeo”.
Parlando del nuovo Patto di stabilità, Cipollone ha spiegato che le nuove regole “sono compatibili con il mantenimento degli investimenti pubblici. Includono incentivi per attuare riforme e investire, consentendo di estendere il periodo di aggiustamento di bilancio da quattro a sette anni”. Però “dobbiamo essere consapevoli dell’entità del debito” – ha ammesso – e quindi “quando hai un debito eccessivo, la tua sovranità è a rischio”.
Parlando della possibilità ricorrere al debito pubblico europeo, il banchiere ha affermato “abbiamo bisogno di investimenti sia privati ??che pubblici. E in entrambi i casi, deve essere su scala europea. In primo luogo, perché si tratta di investimenti che andranno a beneficio di tutti gli europei, e in secondo luogo, perché farlo a livello europeo riduce i costi di finanziamento”. Occorre però “sviluppare mercati dei capitali veramente europei e una capacità di prestito comune“.