(Teleborsa) – La BCE non vuole sentirsi “vincolata” a seguire un dato percorso di politica monetaria e vuole mantenere piena flessibilità nel prendere le sue decisioni sui tassi di interesse. E’ quanto emerge dal bollettino mensile della BCE, pubblicato oggi, in base al quale il Board si conferma “determinato” ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine.
Il consiglio direttivo – si legge nel bollettino – manterrà i tassi di riferimento su “livelli sufficientemente restrittivi finché necessario” a conseguire questo obiettivo e “continuerà a seguire un approccio guidato dai dati” il che implica che “le decisioni verranno definite di volta in volta a ogni riunione”.
“Le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla valutazione circa le prospettive di inflazione, alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria”, ribadisce la BCE, spiegando che il Board “non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi” e resta “pronto ad adeguare tutti gli strumenti di cui dispone nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione ritorni sul suo obiettivo di medio termine e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”.
Parlando delle dinamiche dei prezzi, la BCE suggerisce che “il processo di disinflazione dovrebbe essere sostenuto dall’attenuarsi delle pressioni dal lato del costo del lavoro e dalla graduale trasmissione ai prezzi al consumo della passata fase restrittiva della politica monetaria”, anche se l’inflazione complessiva è attesa in aumento nell’ultimo trimestre di quest’anno e poi di nuovo in calo sino al raggiungimento del target del 2% “entro la fine del 2025”.
Sul fronte dell’economia, il bollettino conferma che “la crescita proseguirà nel breve periodo, ma a tassi inferiori rispetto a quelli attesi” e che ” i dati più recenti indicano che il settore manifatturiero sta rallentando, mentre la politica monetaria rimane restrittiva. Tali segnali, unitamente alle elevate tensioni geopolitiche e alla volatilità nei mercati finanziari, suggeriscono che fattori avversi alla crescita potrebbero intensificarsi nel breve periodo”. “I rischi per la crescita economica – si conferma – restano orientati verso il basso”.
Quanto alle condizioni finanziarie, si rileva che “le tensioni nei mercati internazionali osservate nel corso dell’estate hanno determinato un temporaneo inasprimento delle condizioni finanziarie nei segmenti più rischiosi”, mentre “i costi di finanziamento restano restrittivi, in quanto i passati incrementi dei tassi di riferimento stabiliti dal Consiglio direttivo continuano a esercitare i loro effetti lungo la catena di trasmissione”. “La dinamica del credito resta fiacca, in un contesto di debolezza della domanda”, ricorda la BCE.