(Teleborsa) – Negli ultimi 30 anni, i consumi degli italiani hanno visto un notevole aumento, trainato principalmente dalla tecnologia. Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio, la spesa pro capite in telefoni è cresciuta di oltre il 6.500% in termini reali, mentre quella per computer e prodotti audiovisivi e multimediali è aumentata del 962%. Anche i servizi ricreativi e culturali hanno registrato una crescita significativa, con un aumento del 90% all’interno del comparto del tempo libero.
Tuttavia, non tutte le categorie di consumo hanno seguito lo stesso trend. Gli acquisti di alimentari e bevande sono diminuiti del 10,6%, quelli di abbigliamento del 3,9%, mentre mobili ed elettrodomestici hanno visto un calo del 3,5%. La spesa per elettricità e gas è scesa del 16,6%, grazie a una maggiore attenzione agli sprechi e alle politiche di risparmio energetico adottate negli ultimi anni.
Nel 2024, la spesa pro capite per consumi delle famiglie italiane è stata di 21.778 euro, recuperando i livelli pre-pandemici ma restando sotto i livelli di picco del 2007 di 138 euro. Dal 1995 ad oggi, al netto della crescita della telefonia, solo i consumi legati al tempo libero hanno mostrato una tendenza all’aumento, con volumi di acquisto superiori a quelli del 2019 già nel 2023.
Nonostante un recupero nei viaggi, vacanze e pasti fuori casa, questi settori non sono riusciti a tornare ai livelli pre-pandemici, con i volumi di acquisto che rimangono inferiori a quelli del 2019. Il settore turistico e dell’intrattenimento, pur continuando a registrare record di presenze, non ha completamente recuperato le perdite subite durante la pandemia. L’indice di questi consumi, sebbene superiore a quello del 2007, non ha raggiunto i livelli del 2019.
Nel lungo periodo, dal 2008, la spesa per consumi delle famiglie italiane ha subito una progressiva riduzione dei volumi acquistati, a causa di vari fattori tra cui la crisi economica. Anche se si prevede una crescita moderata nel 2024, la spesa pro capite a prezzi costanti rimane inferiore di quasi 200 euro rispetto al 2007, considerando anche la riduzione della popolazione residente. La tendenza al contenimento degli acquisti di prodotti più tradizionali, come alimentazione domestica, abbigliamento, calzature, elettricità e mobili, si conferma e si intensifica nel 2024.
“Quest’anno i consumi legati al tempo libero e quelli della filiera turistica daranno un forte contributo alla crescita. Ma la nostra economia è ancora in una fase di incertezza. Molto dipenderà dalla tenuta dell’occupazione, dalla riduzione dell’inflazione e dagli investimenti del PNRR. E soprattutto dalla piena attuazione della riforma fiscale che può e deve sostenere redditi e consumi delle famiglie”: così il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli commenta l’analisi dell’Ufficio Studi della Confederazione sui consumi negli ultimi 30 anni.