(Teleborsa) – Giorni importanti per i candidati che hanno preso parte ai concorsi Pnrr (Ddg n. 2575/2023 per la secondaria e Ddg n. 2576/2023 per infanzia e primaria): diverse graduatorie, soprattutto del primo ciclo, sono state infatti già state pubblicate. Altre, in particolare della scuola secondaria, verranno rese note entro la fine del mese.
Qualora, però, le commissioni non riescano a produrre la pubblicazione delle graduatorie entro il 31 agosto, il decreto 71/2024, approvato in via definitiva pochi giorni fa, ha previsto le assunzioni entro la fine di dell’anno solare (con pubblicazione delle graduatorie slittate entro il 10 dicembre). Si tratta di una deroga che permetterà a migliaia di vincitori di essere immessi in ruolo nell’anno scolastico 2024-25, seppure creando più di qualche problema alla continuità didattica poiché subentreranno nelle scuole assegnati quando le lezioni saranno iniziate anche da mesi.
Le graduatorie di merito saranno composte da candidati che dopo la somma dei punteggi di prova scritta, prova orale (più eventuale prova pratica) e valutazione titoli, si collocheranno all’interno del numero dei posti a bando (quindi saranno collocati in graduatoria solo una parte degli idonei e per la secondaria non è assegnata nemmeno l’abilitazione): è prevista solo l’integrazione, nel limite dei posti banditi, della graduatoria nella misura delle eventuali rinunce all’immissione in ruolo successivamente intervenute, con i candidati che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo previsto per il superamento delle prove del concorso
“Al di là dell’aspetto didattico, che comunque ha un peso non indifferente, e che probabilmente meritava maggiore attenzione – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – quello che non comprendiamo è come mai l’amministrazione scolastica non consideri abilitati o idonei all’insegnamento tutti i candidati risultati idonei al termine del concorso PNRR 2023 riservato ai docenti. Perché le procedure concorsuali per diventare insegnanti prevedono di prassi il conseguimento automatico dell’abilitazione e dell’idoneità da parte di tutti i candidati che hanno ottenuto la soglia minima prevista dal bando, che nel caso del concorso Pnrr 2023 è pari a 70 su 100″.
“Siamo convinti, e per questo ricorriamo al Tar del Lazio, che sia invece un diritto ottenere il riconoscimento dell’idoneità e dell’abilitazione all’insegnamento: l’obiettivo della nostra azione – conclude Pacifico – è quindi l’attestato di abilitazione per chi insegna nella secondaria e l’inserimento nella graduatoria di merito degli idonei al concorso Pnrr 2023 dei docenti scuola infanzia, primaria e della stessa scuola secondaria, attraverso le quali si verrebbe progressivamente immessi in ruolo”.
Anief ricorda che “possono partecipare a questo ricorso i docenti che hanno raggiunto il punteggio complessivo di almeno 70/100 al termine di tutte le prove del concorso docenti PNRR 2023 per i posti curricolari della Scuola Infanzia, Primaria e Secondaria di cui ai DDG 2575/2023 e 2576/2023″.