(Teleborsa) – Dopo un primo trimestre migliore del previsto (PIL +0,3%), è attesa frenata dell’economia nel secondo trimestre, a causa dei dazi e delle alterne decisioni dell’Amministrazione Trump, che tengono alta l’incertezza e bassa la fiducia, frenando export ed investimenti. Le minori attese di crescita, tuttavia, riducono il prezzo dell’energia (gas TTF a 33 euro/Mwh, Petrolio a 62 dollari/barile e elettricità a 88 euro/mwh) , agevolando il taglio dei tassi in Europa.
Nel primo trimestre, il PIL dell’area è cresciuto (+0,3%), con la Spagna in testa (+0,6%), seguita da Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%). Nell’industria, in particolare, la Germania è in forte recupero (+1,7% nel 1°), mentre Francia e Spagna sono rimaste quasi ferme.
Il PIL USA è sceso di -0,1%, come risultato di una frenata dei consumi (+0,3% il contributo, da +0,7%), una tenuta degli investimenti (+0,3%), una forte accumulazione di scorte (+0,6%) e un brusco calo della domanda estera netta (-1,2%) e anche della spesa pubblica (-0,1%). Cresce la Cina (+5,4%), sulla spinta di manifattura e costruzioni. L’industria è trainata dalle esportazioni, anche grazie alle spedizioni anticipate per i dazi USA.
L’inflazione è alta negli USA (+2,3% in aprile) e poco È attesa frenata. (+2,2%), dove calerà per il ribasso dei prezzi dell’energia, consentendo alla BCE di proseguire con i tagli dei tassi nel 2025 (già al 2,25%), mentre la FED potrebbe restare in attesa, con tassi fermi a 4,50%. Questo stimolerà il credito per le imprese italiane (-1,1% annuo a marzo).
Gli indicatori mensili per gli investimenti sono tutti orientati in negativo nei primi 4 mesi del 2025: continua a diminuire la fiducia delle imprese, per il terzo mese di fila (91,5 in aprile, da 93,2); si segnala un forte aumento dell’incertezza; i giudizi sugli ordini di beni strumentali sono pressoché stabili su bassi livelli e calano le attese sui nuovi ordinativi, indizio di domanda debole.
Il proseguire della crescita dell’occupazione fornisce slancio al reddito reale delle famiglie in avvio di 2025, ma il calo della fiducia a marzo-aprile potrebbe preludere a un nuovo aumento della propensione al risparmio. Le vendite al dettaglio si sono ridotte nel 1° trimestre (-0,5%), mentre le immatricolazioni di automobili in Italia sono in lieve recupero (+2,7% annuo in aprile).
Il turismo prosegue la crescita nei primi mesi del 2025 (+6,7% annuo a febbraio la spesa di stranieri), mentre sono negative le indicazioni di RTT servizi (CSC-TeamSystem) con fatturato in calo nel 1° trimestre.
A marzo la produzione è aumentata (+0,1%), chiudendo il 1° trimestre in recupero (+0,4%), dopo 5 trimestri in calo, anche se RTT indica minor fatturato. I dazi colpiscono principalmente l’industria e i primi dati di aprile, post-dazi, sono misti
L’export italiano di beni era in risalita a inizio 2025, prima dei dazi USA: +4,6% in valore nel 1° trimestre rispetto al 4° 2024. Cresce però anche l’import, tanto che il contributo dell’export netto nel 1° è negativo. Positiva la dinamica delle vendite nei mercati UE ed extra-UE, grazie a una ripresa in Germania (+5,4% sul 1° trimestre 2024) e a marzo negli USA per anticipare i dazi (+11,8% nel trimestre).