(Teleborsa) – Reclusione da 6 mesi a 4 anni e multe fino a 5 milioni di euro – 15 per gli enti – per chi esercita abusivamente e viola le regole comunitarie sulle cripto-attività. È quanto prevede la stretta delineata nel nuovo decreto legge che verrà discusso oggi in Consiglio dei ministri. La nuova legge mira a delineare la cornice di regole per il mercato del bitcoin, dall’emissione e diffusione delle valute virtuali alle autorizzazioni per operare, fino appunto al quadro sanzionatorio. Poteri di regolazione e vigilanza saranno affidati alla Consob e alla Banca d’Italia.
In particolare, la vigilanza sul regolamento Ue verrà esercitata dalla Consob, avendo riguardo alla trasparenza, alla correttezza dei comportamenti, all’ordinato svolgimento delle negoziazioni e alla tutela dei clienti, e dalla Banca d’Italia, avendo riguardo al contenimento del rischio, alla stabilità patrimoniale e alla sana e prudente gestione. Le sanzioni amministrative potranno essere applicate dai due regolatori fatta eccezione per quelle in materia di “emissione, offerta al pubblico e richiesta di ammissione alla negoziazione di token di moneta elettronica”. Su di queste vigilerà e interverrà solamente la Banca d’Italia.
Per quanto riguarda le sanzioni, invece, saranno introdotte anche misure amministrative nei confronti delle persone fisiche, inclusi i rappresentanti legali e il personale aziendale. La sanzione pecuniaria prevista dall’attuale formulazione del decreto parte da 5.000 e può arrivare anche a 75.000 euro. Le sanzioni penali invece prevedono il carcere da sei mesi a quattro anni e una multa da 2.066 a 10.329 euro per chi “offre al pubblico token collegati ad attività ovvero ne chiede e ottiene l’ammissione alla negoziazione” in violazione di quanto stabilito dalle norme comunitarie, anticipa il Sole 24 Ore facendo riferimento allo schema di decreto. Le multe saranno comminate anche per chi “presta servizi per le cripto-attività in violazione dell’articolo 59″ del regolamento europeo che stabilisce i requisiti patrimoniali e di interoperabilità per gli emittenti di token definiti “significativi”.
Nel nuovo decreto troveranno spazio misure anche per i reati basati riguardanti l’abuso e la comunicazione illecita di informazioni privilegiate e a quelli finalizzati alla manipolazione del mercato. In particolare è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 euro a 5 milioni di euro per chiunque violi il divieto di abuso di informazioni privilegiate o i divieti di comunicazione illecita di informazioni privilegiate o di manipolazione del mercato sanciti dal regolamento Ue 2023/1114. Verrà sanzionata anche l’omessa collaborazione o mancato seguito dato nell’ambito di indagini giudiziarie.