(Teleborsa) – Si è aperta questa mattina a Roma l’assemblea della Cisl, cui ha partecipato anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un invito che la Premier ha accettato – afferma – per “dimostrare il rispetto profondo che nutro per una delle principali organizzazioni sindacali” del Paese.
“Saper ascoltare fa la differenza, soprattutto quando l’interlocutore non ha accondiscendenza né pregiudizio, ma guarda al merito con onestà “, ha rimarcato Meloni, ricordando l’etimologia della parola confronto. “E’ quello che abbiamo fatto in questi due anni” – ha spiegato – “ogni volta che ci siamo confrontati, abbiamo fatto un passi in avanti per i diritti dei lavoratori, per la bontà del nostro sistema produttivo e per la crescita” del Paese. “Grazie alla Cisl per saper ancora interpretare il confronto nell’accezione più nobile del termine”.
“Questa assemblea si svolge – ha sottolineato – in un momento importante per la Cisl, alla vigilia del Consiglio generale. Un esercizio di democrazia che non può essere ignorato da chi come me ha imparato dalla sua lunga militanza politica il valore di momenti come questo”. “Voglio approfittare per ringraziare Luigi Sbarra, alla sua ultima assemblea come segretario generale”- ha affermato la Premier, ricordando i meriti del sindacalista ed aggiungendo “il governo lo ha sempre ascoltato con grande rispetto. cercando di accogliere le istanze di buon senso che portava avanti”. “Anche quando non siamo stati d’accordo, sapevamo che avevamo di fronte qualcuno a cui interessava il bene dei lavoratori o di una parte politica”.
Fra i problemi su cui ci siamo confrontati – ha ricordato la Premier – c’è la questione del lavoro, la “assoluta priorità che questo governo ha individuato nel proprio lavoro. Lo dimostra la mole di iniziative che abbiamo portato avanti per incentivare le assunzioni, per sostenere le imprese che creano occupazione, per mitigare alcune rigidità del mercato del lavoro, senza far venir meno le tutele per i lavoratori”. Meloni ha citato ancora i dati sull’occupazione, la serie di misure contro il crollo potere d’acquisto, il non pieno adeguamento degli stipendi, ma soprattutto l’aver posto l’onere delle misure per i lavoratori a carico di banche ed assicurazioni, un “netto cambio di passo” rispetto al passato.
“Le sfide si moltiplicano, ma io sono consapevole che le possiamo affrontare se ci lavoriamo insieme, con la concretezza con cui abbiamo lavorato in questi due anni”. Fra le sfide, Meloni ha citato il tema dell‘inverno demografico, che “non investe solo l’Italia ma anche l’Europa ed ha enormi implicazioni sulla sostenibilità del nostro sistema sociale e sulla tenuta del mercato del lavoro”. La Premier ha ricordato che in venti anni abbiamo perso 2,2 milioni di lavoratori under 35e sono raddoppiati i lavoratori over 50.
“Questo è un governo che ha dato alla natalità ed alla demografia la centralità che merita, perché si tratta certamente di una materia economica”, ha sottolineato Meloni, ricordando il “pacchetto di interventi” in tal senso (genitorialità, congedo parentale, mamme lavoratrici).
Un cenno anche al tema dei giovani e del disallineamento delle competenze, ma anche il tema caldo dell’impatto dell’intelligenza artificiale. “Penso che la grande sfida sia costruire un mercato del lavoro in cui ci siano ancora operai, ci siano ancora tecnici e professionisti, che magari svolgeranno quella mansione in modo diverso”, ha spiegato la Presidente del Consiglio auspicando l’avvio di programmi si reskilling ed upskilling, l’avvio di programmi educativi e di politiche del lavoro.
“Il titolo di questa assemblea è il coraggio della partecipazione”, ha ricordato Meloni, aggiungendo che occorre “rifondare la dinamica fra impresa e lavoro, superando una volta per tutte quella tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere”.
Ciò significa “gettare le fondamenta di una nuova alleanza fra datori di lavoro e lavoratori fondata sulla condivisione degli oneri e degli onori, promuovere la partecipazione dei lavoratori al destino della propria impresa e rafforzare le politiche di welfare ed il peso della contrattazione legata ali territori e alla dimensione aziendale. Sono questi alcuni dei punti di un rinascimento partecipativo che una Nazione moderna che fa della coesione sociale la sua cifra, deve perseguire. Ed è questo il motivo per il quale non abbiamo avuto alcun dubbio a sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione al lavoro che la Cisl ha promosso e che è diventata il testo base in discussione al Parlamento”, ha concluso.