(Teleborsa) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato che l’Italia raggiungerà il 2% del PIL nel corso del 2025 per gli investimenti in difesa. Nel corso di un question time al Senato Meloni ha aggiunto che “l’Italia e l’Europa devono rafforzare le proprie capacità difensive per rispondere alle responsabilità cui sono chiamate anche in ambito Nato: lo ribadisco in questa sede con la coerenza di chi da patriota ha sempre sostenuto un principio semplice, cioè che libertà ha un prezzo e se fai pagare a un altro la tua sicurezza non sei tu a decidere pienamente del tuo destino e non c’è la possibilità stessa di difendere appieno i propri interessi nazionali”.
“L’Italia si presenta in modo credibile di fronte a un quadro economico e finanziario che è oggettivamente molto complesso e una credibilità che non riconosco io, che riconoscono i mercati, che riconoscono gli investitori, che riconoscono i risparmiatori – ha poi sottolineato la presidente del Consiglio –. Lo testimonia il ritrovato appeal dei titoli pubblici italiani, l’ottimo andamento della borsa di Milano, che è andata ben oltre per la prima volta ai livelli precrisi del 2008 nonostante le turbolenze delle ultime settimane”.
“Lo dice lo spread che piaceva tanto come elemento di valutazione, oggi è più che dimezzato rispetto a quando ci siamo insediati e qui parliamo di una cosa che in realtà è molto concreta, perché uno spread più basso significa miliardi di interessi sul debito pubblico risparmiati dallo Stato con risorse che possono essere destinate a altre esigenze, alla sanità, all’istruzione, al sostegno ai redditi ipiù bassi”, ha aggiunto. Meloni ha poi ricordato che “l’Ufficio parlamentare di bilancio ha calcolato che nel solo biennio 25-26 questo risparmio dovrebbe ammontare a circa 10 miliardi e mezzo di euro“.
Rispondendo ad una domanda sull’eventuale acquisto di maggiore quantità di GNL dagli Usa, la presidente del Consiglio ha affermato che “dobbiamo valutare in base alle nostre necessità, dobbiamo valutare in base al nostro vantaggio, proseguendo però una strategia” di diversificazione “che non ha iniziato questo governo”. “Nell’ambito della mia visita a Washington – ha proseguito – Italia e Stati Uniti hanno sottoscritto una dichiarazione che dice che vogliamo rafforzare la nostra cooperazione in campo energetico. A noi serve anche per continuare quel cammino di diversificazione delle forniture che è stato avviato all’indomani della guerra d’invasione russa in Ucraina. Grazie a questa scelta oggi noi siamo la nazione con il più variegato mix di fonti di approvvigionamento esterno e gli Stati Uniti sono già il secondo mercato di origine del GNL importato in Italia con oltre cinque miliardi di metri cubi importati nel 2024″.
In tema di esteri, Meloni ha dichiarato che in Medio Oriente il governo continua a lavorare “per la fine permanente delle ostilità”. Siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti – ha spiegato –. I Paesi arabi sono la chiave di volta nella soluzione permanente del conflitto. C’è un piano di ricostruzione a Gaza credibile che hanno portato avanti, e anche per tracciare un quadro generale di pace e sicurezza, quadro che a nostro avviso deve includere anche la prospettiva dei due Stati”.
Quanto alla situazione in Ucraina, Meloni ha ribadito il sostegno a Kiev: “sosteniamo gli sforzi dell’amministrazione americana per una pace giusta e duratura che non può prescindere da garanzie di sicurezza efficaci per la nazione aggredita, rinnoviamo l’urgenza di un cessato del fuoco immediato, incondizionato, l’auspicio che la Russia voglia dimostrare concretamente la volontà di costruire la pace perché l’Ucraina lo ha già fatto”.