(Teleborsa) – La Commissione Ambiente della Camera ha ripreso l’esame del decreto e ha completato i lavori per consentire al provvedimento di approdare in Aula domani. Via libera della Commissione agli emendamenti sull’abitabilità per i micro appartamenti, alla sanatoria per la difformità degli immobili anche nelle zone con vincoli paesaggistici e alla regolarità degli immobili sotto i 60 metri quadri se hanno una superficie fino a circa 3,5 metri quadri in più rispetto a quanto stabilito dal titolo abitativo.
Non passa invece la cosiddetta norma “salva-Milano”. Il testo andrà in Aula senza le misure annunciate dal ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini. Gli emendamenti di maggioranza sul tema sono stati ritirati, mentre quelli presentati dalle opposizioni si considerano respinti a seguito del voto sul mandato al relatore.
Secondo alcune fonti parlamentari citate da Askanews, la maggioranza non avrebbe infatti ancora trovato la quadra sul pacchetto di norme. La relatrice del decreto, Erica Mazzetti (Fi), ha spiegato che la riformulazione sarebbe giunta ma fuori tempo massimo, quando ormai andava votato il mandato al relatore sul provvedimento per consentire il suo approdo in Aula domani, come deciso in conferenza dei capigruppo. “La riformulazione è arrivata – ha riferito la relatrice – ma proprio alla scadenza del termine che avevamo per conferire il mandato al relatore. Avremmo avuto bisogno di tempo per leggerlo e valutarlo, ma non è stato possibile farlo”.
Diversi deputati di maggioranza interpellati al termine della seduta hanno però dichiarato di non aver visto alcuna riformulazione. Sempre Askanews riporta che ambienti parlamentari di maggioranza hanno fatto sapere che le norme “salva-Milano” potrebbero entrare nel decreto Infrastrutture, che la stessa Commissione esaminerà subito dopo il provvedimento che ha ricevuto l’ok oggi.
Tra gli emendamenti che hanno ricevuto l’ok anche quello che introduce una norma che consente ai sottotetti di diventare abitazioni. “Al fine di incentivare l’ampliamento dell’offerta abitativa limitando il consumo di nuovo suolo – si legge nell’emendamento approvato – il recupero dei sottotetti è comunque consentito nei limiti e secondo le procedure previste dalla legge regionale, anche quando l’intervento di recupero non consenta il rispetto delle distanze minime tra gli edifici e dai confini, a condizione che siano rispettati i limiti di distanza vigenti all’epoca della realizzazione dell’edificio, che non siano apportate modifiche nella forma e nella superficie all’area del sottotetto come delimitata dalle pareti perimetrali e che sia rispettata l’altezza massima dell’edificio assentita”.