(Teleborsa) – “Il mercato ritiene attualmente che in caso di vittoria dei repubblicani alle elezioni presidenziali USA di novembre il rischio per l’Inflation Reduction Act sia binario (abrogazione totale o nessuna abrogazione). Tuttavia, noi siamo dell’idea che vi sia una terza opzione in gioco, ossia quella di un’abrogazione parziale, che riteniamo essere anche lo scenario più probabile, sebbene il mercato sembri sottovalutare questo rischio e tutte le relative implicazioni per gli investimenti”. Così Natalia Luna, Analista Senior Investimenti Tematici, Ricerca Globale di Columbia Threadneedle Investments.
“Dal momento che, in caso di modifiche all’IRA, gli effetti potrebbero divergere notevolmente da un settore all’altro, abbiamo valutato l’impatto tenendo conto non solo del rischio di riduzione dei crediti d’imposta, ma anche di modifiche ai programmi di finanziamento e alle disposizioni normative, in particolare la possibile introduzione di dazi più elevati sulle tecnologie pulite importate dalla Cina – ha aggiunto Luna –. All’interno di ciascun settore, abbiamo quindi identificato le società più esposte a tali rischi e abbiamo definito un piano per interagire con loro al fine di integrare queste valutazioni nelle nostre attività di engagement e quantificarne con maggiore precisione l’impatto”.
Nell’agosto del 2022, sotto la presidenza Biden, gli Stati Uniti hanno introdotto l’Inflation Reduction Act (IRA), una legge federale volta, tra le altre cose, a incentivare gli investimenti nella produzione di energia a livello nazionale e a promuovere quella pulita. Si tratta del più grande investimento di sempre da parte del Congresso a sostegno della transizione energetica.
Secondo l’analisi se i repubblicani dovessero vincere le elezioni, potrebbero cercare di estendere i tagli fiscali introdotti da Trump nel 2017 e in scadenza nel 2025. Ciò potrebbe imporre una riduzione della spesa in altri ambiti, e in tal caso la nuova amministrazione potrebbe cercare di abrogare alcune parti dell’IRA. Inoltre, malgrado una certa avversione nei confronti di alcune disposizioni dell’IRA, come quelle sui veicoli elettrici, gli esponenti repubblicani sembrano più favorevoli ad alcuni elementi della legge considerati complementari all’energia tradizionale e all’industrializzazione, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e la produzione nazionale. “Per questo motivo, riteniamo improbabile un’abrogazione totale dell’IRA e reputiamo più verosimile uno scenario di abrogazione parziale”, ha spiegato Luna.
Secondo Columbia Threadneedle i produttori nazionali di tecnologie pulite potrebbero trarre vantaggio da uno scenario che preveda il mantenimento dei sussidi e l’inasprimento delle tariffe sui concorrenti cinesi. Tuttavia, potrebbero essere penalizzati da un possibile rallentamento in settori quali le energie rinnovabili o l’elettrificazione, se i crediti applicabili venissero ridotti. In tal senso, le aziende potrebbero essere favorite e punite allo stesso tempo. Le dinamiche di un’abrogazione potrebbero avere anche conseguenze secondarie e più ampie oltre a quelle legate alla decarbonizzazione; si pensi, ad esempio, alle implicazioni macro e geopolitiche per molte industrie a livello globale qualora l’inflazione dovesse aumentare in seguito all’introduzione di misure più protezionistiche.