(Teleborsa) – NEST, unico Partenariato Esteso finanziato dal PNRR per la ricerca sulla transizione energetica, ha stanziato 15,7 miliardi di euro attraverso 12 bandi a cascata relativi a progetti di ricerca industriale, ricerca fondamentale e sviluppo sperimentale.
Tra gli ultimi bandi pubblicati ce n’é uno coordinato dal Politecnico di Bari, capofila dello Spoke 2 di NEST specializzato sulle rinnovabili off-shore, che mette a disposizione 1,5 milioni di euro a Università, Enti pubblici, organismi di ricerca, startup innovative, imprese e fondazioni per: lo sviluppo di una piattaforma digitale per l’accesso a dati rilevanti per l’installazione di tecnologie di conversione di energia rinnovabile da fonti marine, con particolare focus sul Mediterraneo; la progettazione di modelli in scala di sistemi di conversione dell’energia marina per la messa a punto e la calibrazione di gemelli digitali; la ricerca sulle giunzioni magnetiche ad effetto tunnel per lo sviluppo di energy harvesting elettromagnetici per applicazioni in “green IoT”.
STOCCAGGIO DI ENERGIA
Tra i bandi c’è quello a cascata promosso dallo Spoke 6 di NEST, coordinato dal Politecnico di Torino, che finanzia con 1,205 milioni di euro progetti di ricerca sullo stoccaggio di energia, dalle batterie ricaricabili a ioni alcalini con elettroliti acquosi ad elevata concentrazione allo studio del degrado di moduli di batterie e recupero dei materiali; dai metodi innovativi per il dimensionamento dei sistemi di accumulo elettrochimici a prototipi di sistema di accumulo basato sulla produzione di idrogeno per l’applicazione con impianti a fonti rinnovabili.
RIUTILIZZO DEL FOTOVOLTAICO
Con lo Spoke 1 di NEST coordinato dall’Università di Palermo, che svolge ricerca sull’energia solare, sono stati finanziari per 1,2 milioni di euro progetti di ricerca pubblici e privati sull’end of life degli impianti fotovoltaici del Sud Italia, attraverso strategie di economia circolare, e su sistemi innovativi con tecnologia PV a Thin Film ad inseguimento per attività agricole resilienti.
INTEGRAZIONE TRA SISTEMI
Il bando a cascata più corposo riguarda lo Spoke 7 di NEST, coordinato dall’Università degli studi di Napoli Federico II relativo alla smart sector integration. Si tratta di un bando da 2,35 milioni di euro, ormai chiuso, che ha finanziato progetti di ricerca per lo sviluppo di soluzioni hardware/software per la simulazione e il digital twinning di sistemi energetici multi-commodity complessi; lo sviluppo di strumenti e dispositivi per lo smart coupling in contesti energetici multi-carrier; lo sviluppo di strumenti a supporto delle analisi tecnico-economiche, regolatorie e di impatto ambientale di sistemi energetici in contesti multi-commodity.
L’IDROGENO VERDE PER GLI AEROPORTI
Un altro bando a cascata promosso da Fondazione NEST, coordinato dall’Università di Genova, capofila dello Spoke 4, per un valore di 1,54 milioni di euro, riguarda l’idrogeno verde: dallo sviluppo di sensori per la rilevazione di impurità nell’idrogeno a sistemi di propulsione ibrida a idrogeno per operazioni logistiche aeroportuali, dall’innovazione per la produzione di idrogeno verde da biomasse alla ricerca sperimentale sulla combustione di combustibili innovativi a zero emissioni di carbonio.
DAL DIGESTATO ALLA BIOMASSA
Fondazione NEST, con il coordinamento dell’Università di Pisa, ha infine finanziato, con 1,485 milioni di euro, progetti pubblici e privati che riguardano le biomasse e il biofuel, dalla produzione di biointermedi mediante pretrattamento di rifiuti alla realizzazione di un impianto pilota per la purificazione della CO2 biogenica e conversione in prodotti, dalla conversione chimica del digestato per la produzione di biomassa alla realizzazione di un bruciatore basato su tecnologia mild.