(Teleborsa) – “Nel periodo gennaio-maggio 2024 le esportazioni verso i Paesi Extra-Ue avevano segnato una crescita del +2% rispetto allo stesso periodo del 2023. A giugno, rispetto a maggio, si è registrata una leggera flessione del -0,8%, mentre rispetto ad un anno fa (giugno 2023) il calo risulta più marcato del -5,3% (quando invece maggio 2024 su maggio 2023 segnava un recupero del +0,6%). Variazioni negative che hanno portato il dato dell’export per il periodo gennaio-giugno 2024 a una sostanziale tenuta con una variazione del +0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Se ampliamo il raggio del confronto, il secondo trimestre 2024 (sul primo trimestre 2024), è in crescita dello 0,2%, Tutti questi dati dimostrano una fluttuazione dei mercati ormai strutturale, sia a livello di settori produttivi che di Paesi, per la quale ogni previsione risulta estremamente complessa”. È quanto dichiarato dal Presidente di ICE Agenzia, Matteo Zoppas, in riferimento ai dati dell’Export extra-UE di giugno 2024 diffusi dall’Istat.
“La contrazione dell’export extra-Ue di giugno 2024 su base mensile riguarda tutti i raggruppamenti principali delle industrie, a eccezione dei beni strumentali (+5,9%), su base annua a contribuire alla flessione sono le minori vendite di energia (-25,0%), beni di consumo durevoli (-18,9%), gli stessi beni strumentali (-5,9%) e i beni intermedi (-4,7%), mentre crescono i beni di consumo non durevoli (+1,0%). Da sottolineare che, sempre su base annua, un calo importante c’è stato nelle esportazioni verso la Cina che si riducono del 10,9% (giugno 2024 rispetto giugno 2023), mentre si confermano molto positive quelle verso i paesi OPEC che si attestano ad un +15,0%.
“Per quanto riguarda le vendite in Cina nel periodo gennaio-giugno 2024 il calo rispetto allo stesso periodo del 2023 è stato del -30,1% tuttavia c’è da considerare il boom dell’export di prodotti farmaceutici verso la Cina nei primi mesi del 2023. Infatti, considerando i dati dei primi 5 mesi del 2024, tra gennaio e maggio, se si esclude la farmaceutica, le esportazioni italiane verso la Cina sono salite di circa 5 punti percentuali a fronte di una riduzione complessiva dell’export verso il Paese asiatico del -32,8% (gennaio-maggio 2024 su gennaio-maggio 2023). In questo quadro, la missione di queste ore in Cina guidata dal premier Meloni risulta ancora più strategica.
La Cina è infatti il nono Paese di destinazione del nostro Made in Italy e il secondo tra i Paesi extra-Ue, dopo gli Stati Uniti. Nel 2023 l’export totale verso la Cina è stato di oltre 19 miliardi di euro (+16,8% vs 2022 e +47,8% vs 2019). Il Business Forum Italia Cina in corso ha l’obiettivo di rafforzare i rapporti e gli scambi bilaterali con focus su settori prioritari e ad alta tecnologia come l’automotive e i macchinari, l’agroalimentare e l’agritech, la farmaceutica e il life style (fashion e design). La Repubblica Popolare Cinese da realtà esclusivamente fornitrice dell’Italia è oggi un importante player tecnologico e quindi potenziale partner nei processi industriali.
La Cina offre prospettive significative per il nostro export grazie alla domanda interna non ancora completamente espressa. Fattori quali l’aumento del reddito pro capite, il processo di urbanizzazione, l’espansione delle nuove aree geografiche interne, e la predilezione di una sempre maggiore fascia di consumatori per i prodotti di eccellenza italiani, rappresentano un terreno fertile per le imprese che vogliono esplorare questo mercato”, conclude Zoppas.