(Teleborsa) – Il mese di apertura del 2025 ha registrato un rilancio dell’attività economica del settore privato dell’eurozona, questo si evince dall’analisi dei dati previsionali dell’indagine PMI di S&P Global e Hamburg Commercial Bank. Il tasso di espansione è tuttavia solo marginale a causa dell’attuale debole domanda. I segnali di miglioramento dell’attività hanno portato l’occupazione ad un livello vicino alla stabilizzazione. Nel frattempo, i costi sono fortemente aumentati, con un tasso di inflazione che ha toccato il valore più alto in 21 mesi. A loro volta, anche le aziende hanno incrementato i prezzi di vendita ad un tasso maggiore.
Secondo le stime preliminari, l’indice PMI manifatturiero è salito a 46,1 punti da 45,1, risultando superiore ai 45,6 punti attesi dagli analisti. Una soglia che resta inferiore anche a quella critica di 50 e che denota ancora una contrazione dell’attività. Diminuisce invece il PMI dei servizi, che scende a 51,4 punti rispetto ai 51,6 punti precedenti e si confronta con i 51,4 punti attesi. Di conseguenza, il PMI composito si porta a 50,2 punti dai 49,6 precedenti, sopra i 49,7 attesi.
Fra le maggiori economie europee, la Germania mostra un miglioramento del PMI manifatturiero a 44,1 da 42,5 punti, contro un consensus di 42,7 punti e un miglioramento del PMI sevizi a 52,5 da 51,2 (sopra il 51,1 atteso). In Francia, il PMI manifatturiero aumenta a 45,3 da 41,9 (42,4 punti il consensus) e il PMI servizi scende a 48,9 da 49,3 (era atteso 49,3).
“L’inizio del nuovo anno è leggermente incoraggiante – ha detto Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank – Dopo due mesi di contrazione, il settore privato è timidamente ritornato crescere. La resistenza del settore manifatturiero si è un po’ attenuata, mentre il settore dei servizi continua a segnare una moderata espansione. La Germania ha esercitato un ruolo importante nel miglioramento dell’economia dell’eurozona, con l’indice composito che è tornato in territorio di crescita. Al contrario, l’economia francese è rimasta in contrazione”.
“Con una svolta sorprendente, l’occupazione nel settore dei servizi è aumentata nettamente rispetto a dicembre, quando era cresciuta a malapena – ha aggiunto – È anche incoraggiante che il flusso degli ordini ricevuto dai servizi, ridottosi o sostanzialmente risultato stagnante negli ultimi quattro mesi, sia ora tornato a crescere. Tuttavia, la situazione rimane fragile poiché il livello del lavoro inevaso si è nuovamente ridotto e lo stesso vale per le nuove commesse estere, incluso il turismo”.