(Teleborsa) – L’economia dell’Eurozona rallenta ma resta in zona espansione ad aprile. Lo confermano gli ultimi dati del PMI dei servizi pubblicati da Markit emersi dall’indagine sulle aspettative dei direttori acquisto delle imprese, condotta da Hamburg Commercial Bank per S&P Global.
Ad aprile, l’indice PMI dei servizi dell’Eurozona è sceso a 50,1 punti dai 51 punti di marzo, risultando però superiore ai 49,7 punti della stima preliminare. Il PMI composito, che incorpora anche l’ultimo record storico del manifatturiero, si attesta così a 50,4 punti dai 50,9 precedenti e risulta migliore dei 50,1 della stima preliminare.
L’Italia invece vede il PMI dei servizi sale a 52,9 punti rispetto ai 52 del mese precedente, sopra il preliminare (51,3 punti), mentre l’indice composito migliora a 52,1 punti dai 50,5 precedenti. La Francia registra un calo del PMI servizi a 47,3 da 47,9, ma fa meglio del consensus (46,8), mentre il composito si porta a 47,8 da 48 (preliminare a 47,3). La Germania vede calare il PMI servizi a 49 da 50,9 (sotto il preliminare di 48,8), mentre il composito passa a 50,1 da 51,3 (preliminare a 49,7). Infine, la Spagna segnala un PMI servizi in forte deterioramento a 53,4 da 54,7 e fa peggio delle attese (53,9 punti).
“La crescita economica dell’Eurozona ha rallentato all’inizio del secondo trimestre, dopo una ripresa nei primi tre mesi dell’anno. Il settore dei servizi, che è un attore importante, ha praticamente ristagnato ad aprile. Sebbene la produzione manifatturiera abbia registrato un sorprendente aumento, ciò non è stato sufficiente a impedire il rallentamento generale della crescita”, ha spiegato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank.
“Nel settore dei servizi, la pressione sui costi è ancora relativamente elevata, sebbene si sia leggermente attenuata negli ultimi due mesi. L’inflazione è in calo per i prezzi di vendita e ha continuato a mostrare un andamento decrescente – ha aggiunto -. Molti membri della Banca Centrale Europea (BCE) hanno accennato a un ulteriore taglio dei tassi di interesse a giugno, e questi ultimi dati sembrano supportare la loro posizione”.
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