(Teleborsa) – L’analisi dei dati provvisori dell’indagine PMI, mostra che a fine secondo trimestre l’economia dell’Eurozona ha subito una battuta
d’arresto. Per la prima volta in quattro mesi, il volume dei nuovi ordini si è ridotto causando un rallentamento della crescita dell’attività economica e dell’occupazione. Allo stesso tempo, la fiducia è scesa ai minimi da febbraio mentre il tasso d’inflazione
dei costi di acquisto e dei prezzi vendita è sceso ai minimi in sei e otto mesi rispettivamente.
La frenata dell’espansione dell’attività di giugno segnala un indebolimento della crescita del settore terziario ed un calo più pronunciato della produzione manifatturiera, con quest’ultima che ha segnato il crollo maggiore in un anno.
Esaminando l’Eurozona da un punto di vista geografico, la Germania ha registrato a giugno un leggero incremento dell’attività,
mentre il resto dell’eurozona ha continuato ad indicare una forte espansione, ma ad un tasso rallentato ai minimi in quattro mesi.
La Francia, riportando la seconda contrazione mensile consecutiva, ha registrato un risultato meno positivo.
L’indice destagionalizzato HCOB Flash PMI Composito della Produzione nella Eurozona, calcolato sulla base all’85% circa delle risposte finali solitamente raccolte a fine indagine e redatto da S&P Global, è sceso a giugno a 50,8 da 52,2 di maggio.
Ancora una volta, l’espansione si è limitata al settore terziario, dove l’attività è aumentata per il quinto mese consecutivo. ma con un’espansione che, sebbene netta, è stata la più debole da marzo. L’andamento del settore manifatturiero ha nel frattempo ribaltato i suoi recenti miglioramenti, segnalando a giugno un forte calo della produzione, il più elevato da fine 2023.
Salgono dunque a 15 i mesi consecutivi in cui la produzione manifatturiera indica un calo.
Prospettive future
Dopo aver raggiunto lo scorso maggio il valore più alto in 27 mesi, il livello di fiducia di giugno si è affievolito a causa del calo dei nuovi ordini. L’ottimismo è sceso ai valori più bassi in quattro mesi, mantenendosi però largamente in linea con la media di serie. Le aspettative positive sono diminuite sia nel manifatturiero che nel terziario, con quest’ultimo crollato ai minimi da gennaio.
“La BCE, con il taglio degli interessi di giugno, probabilmente si sentirà giustificata dai dati sui prezzi che mostrano una minore pressione sul settore dei servizi dell’Eurozona, ha dichiarato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, commentando i dati PMI flash. In ogni modo, l’HCOB PMI non promuove un altro taglio dei tassi da parte della BCE a luglio. Questo perché, le aziende dei servizi della maggiore economia dell’eurozona, la Germania, hanno aumentato i loro prezzi di vendita ad un tasso maggiore di maggio. In aggiunta, visto che a giugno i costi di acquisto della regione sono aumentati per la prima volta da febbraio 2023, il settore manifatturiero dell’eurozona potrebbe forse registrare una nuova inflazione dei prezzi di vendita, dopo una sequenza di deflazione durata 14 mesi. In Francia, il peggioramento sia del settore dei servizi che di quello manifatturiero può essere collegato ai recenti risultati elettorali del Parlamento Europeo e all’annuncio del Presidente Emmanuel Macron di elezioni anticipate al 30 giugno. Tale colpo di scena ha probabilmente alimentato tante incertezze sulla politica economica futura, costringendo molte aziende a
frenare nuovi investimenti e ordini. In ogni caso, è ovvio che la debole prestazione economica della Francia ha contribuito
significativamente al deterioramento delle condizioni economiche dell’Eurozona”.
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