(Teleborsa) – Il Ministro Adolfo Urso, accogliendo l’ulteriore richiesta avanzata dalle segreterie territoriali Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto e dal presidente della Regione Puglia, ha convocato per venerdì 28 novembre, a Palazzo Piacentini, un incontro unitario sindacati-regioni-comuni. Interverranno le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali dell’ex Ilva, i rappresentanti delle Regioni Puglia, Liguria e Piemonte e gli Enti locali nei cui territori hanno sede gli stabilimenti del gruppo. Saranno inoltre presenti il ministro del Lavoro Marina Calderone e i rappresentanti degli altri dicasteri competenti.
L’incontro seguirà, senza soluzione di continuità, alla riunione già convocata al Mimit sul futuro degli stabilimenti Genova-Cornigliano e degli stabilimenti del Nord Italia dell’ex Ilva, cui partecipano i rappresentanti dei lavoratori e dei territori interessati. La riunione riguarderà i siti di Genova-Cornigliano (Liguria), Novi Ligure e Racconigi (Piemonte), con l’obiettivo di aggiornare le parti anche alla luce del piano di manutenzione degli impianti e di formazione dei lavoratori presentato dai Commissari nel corso dell’ultima riunione del Tavolo Ilva a Palazzo Chigi.
Frattanto prosegue la protesta dei sindacati. Dalle prime ore della giornata di ieri è in corso lo sciopero articolato in tutti gli stabilimenti ex Ilva di Genova, Novi Ligure, Taranto, Racconigi, Salerno. Seguiranno poi Milano, Paderno Dugnano, Marghera e Legnaro. Nel corso delle assemblee – spiegano i rappresentanti sindacali, i lavoratori hanno appreso “la gravità della situazione, mai raggiunta fino ad oggi nella storia del più grande gruppo siderurgico nazionale ed europeo, ed hanno deciso di mettere in campo iniziative di mobilitazione forti, decise e radicali per esprimere tutta la contrarietà al disegno del Governo di chiudere tutti gli stabilimenti e la messa in discussione di 20.000 posti di lavoro, tra diretti, indiretti e appalti”.
Da ieri sera e ad oltranza i siderurgici di Genova e da oggi quelli di Taranto hanno occupato gli stabilimenti; analoghe mobilitazioni seguiranno in tutti gli altri siti del gruppo.
“Come il 29 agosto abbiamo ottenuto il pieno sostegno di tutte le forze politiche per sostenere la continuità industriale, occupazionale e la decarbonizzazione dell’ex Ilva, – afferma una nota congiunta di Fim, Fiom e Uilm – oggi chiediamo a tutte le forze politiche e sociali del Paese il sostegno alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori e un intervento concreto e istituzionale che assicuri una prospettiva occupazionale e sostenibile ambientalmente per un’industria strategica per tutto il Paese”.
“La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si assuma la responsabilità, ritiri il piano di “chiusura” presentatoci negli scorsi incontri, come condizione per ripristinare il tavolo nazionale di confronto a Palazzo Chigi garantendo l’integrità e la continuità produttiva di tutti gli stabilimenti”, concludono i leader sindacali Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella. .
