(Teleborsa) – Le famiglie campane hanno saputo affrontare e superare l’inflazione e l’alto costo del denaro, che hanno caratterizzato tutto il 2023 e parte del 2024, aumentando i propri risparmi e, in controtendenza al resto del paese, accendendo nuovi prestiti. A fine marzo 2024, la ricchezza finanziaria in Campania è infatti aumentata di più di 7 miliardi di euro, raggiungendo i 123,8 miliardi, rispetto ai 116,7 miliardi del 2023. Un incremento del 6,1% dovuto essenzialmente alla crescita a doppia cifra di titoli di stato, bond, azioni e fondi di investimento nel portafoglio medio dei campani (+25,9%), superiore alla media italiana (+21,2%) e che ha ampiamente compensato il calo complessivo dei depositi. Nei 12 mesi considerati, questi sono diminuiti di 908 milioni in tutta la Regione, con un calo percentuale di -1,1%, che rimane comunque inferiore alla media del paese (-2,8%). Ciò nonostante, la crescita percentuale media complessiva della Regione, pari a + 6,1%, risulta inferiore alla crescita media nazionale, +7,3%, per il minore peso percentuale della raccolta indiretta rispetto ai depositi dei portafogli medi delle famiglie campane. È quanto emerge da una Ricerca Fabi presentata oggi in occasione della tappa a Napoli di “We are Fabi”.
La provincia di Napoli – evidenzia l’analisi – presenta il maggior incremento di ricchezza finanziaria, in termini assoluti e relativi. Nonostante una contrazione dei depositi di quasi 693 milioni (-1,7%), l’incremento di oltre 4,7 miliardi nella raccolta indiretta, pari a +24,4% ha permesso ai risparmi dei partenopei di aumentare di più di 4 miliardi e sfiorare i 65 miliardi complessivi, con un incremento percentuale pari a +6,6%. Salerno e provincia registrano un aumento dei risparmi privati di circa 1,3 miliardi, raggiungendo quota 23,8 miliardi, risultante da una crescita dei Titoli di Stato, fondi di investimento e altri strumenti finanziari di 1,6 miliardi (+30,9%) e dal calo di 290 milioni (-1,7%) subito dai depositi. In controtendenza, le provincie di Caserta, Avellino e Benevento hanno visto incrementare la ricchezza finanziaria detenuta in entrambe le sue componenti. I risparmi delle famiglie casertane, infatti, sono aumentati di più di 970,9 milioni (+6%), grazie al modesto aumento di 13 milioni dei depositi (+0,1%) e all’incremento della raccolta indiretta di 942 milioni (+28,3%), raggiungendo nel complesso i 17,2 miliardi. Ad Avellino e provincia i risparmi delle famiglie sono aumentati di 543,4 milioni di euro (+4,9%). A supportare la crescita di oltre 16,8 milioni (+0,2%) dei depositi, l’incremento più significativo del valore degli strumenti finanziari. Titoli di stato, azioni, obbligazioni e fondi di investimento sono aumentati di 527 milioni (+25%). Anche a Benevento, la crescita complessiva della ricchezza finanziaria delle famiglie, pari a 280 milioni di euro (+4,8%), è stata il risultato della somma dell’incremento di 34 milioni dei depositi (+0,6%) e della raccolta indiretta, di 251 milioni (+24,7%).
Dall’analisi del credito concesso alle famiglie campane, emerge un andamento ancora in controtendenza rispetto al dato nazionale: se in Italia nei 12 mesi considerati i prestiti complessivi alle famiglie hanno subito un decremento di 5,2 miliardi, pari a –0,9%, in Campania il credito ai privati ha segnato un incremento di poco più di 100 milioni di euro, pari a +0,3%.
Il volume complessivo dei prestiti in Campania è passato quindi da 36,7 miliardi a 36,9 miliardi circa a fine marzo 2024. Scendendo più nel dettaglio però, risulta evidente che a trainare la crescita dei prestiti sia stato l’aumento di 306 milioni del credito al consumo (+3,1%), comune, pur se lievemente inferiore, in percentuale, al resto d’Italia, che ha registrato un +4,0% nello stesso periodo. I mutui in Campania hanno infatti sono calati, come in tutto il paese. Se nel territorio nazionale però i mutui sono diminuiti del 2%, nella regione Campania la discesa si è fermata a –0,8%, pari a –206 milioni in valore assoluto. Inoltre, L’aumento dei prestiti non risulta omogeneamente distribuito su tutti i territori: le provincie di Caserta, Napoli e Salerno registrano un incremento dei prestiti che varia dal + 1,2% di Caserta al + 0,3% di Salerno al +0,2% di Napoli, mentre Benevento e Avellino segnano un decremento del credito concesso pari rispettivamente al -1,1% e di –0,8%.
Il 2023 e i primi mesi del 2024 hanno visto aumentare la ricchezza finanziaria detenuta dalle famiglie campane fino a raggiungere i 123,8 miliardi di euro rispetto ai 116,7 miliardi del 2023, con un incremento percentuale complessivo del 6,1%, risultato di un aumento sostanziale del valore dei titoli finanziari. Titoli di Stato, fondi di investimento, bond, azioni, sono passati infatti da 30,9 a 38,9 miliardi, con un aumento di oltre 8 miliardi in soli 12 mesi (+25,9%). I depositi al contrario registrano una leggera flessione, pari a circa 908 milioni, attestandosi intorno ad 84,9 miliardi rispetto agli 85,8 miliardi di marzo 2023 (-1,1%). La diminuzione dei depositi non ha però interessato tutte le provincie alla stessa maniera: Napoli e Salerno, infatti, registrano una diminuzione percentuale pari a –1,7% dell’ammontare dei depositi, mentre Caserta, Benevento e Avellino mostrano un segno addirittura positivo, anche se moderato, con incrementi che variano dal +0,2% delle provincie di Caserta e Avellino ed un +0,6% della provincia di Benevento. Le diverse performances di depositi e raccolta indiretta ridisegnano la composizione del portafoglio finanziario medio delle famiglie in Campania, senza stravolgerlo: se nel 2023 i depositi rappresentavano il 73,5% dei risparmi, a marzo 2024 tale percentuale è scesa intorno al 68,6%. Specularmente, BTP, fondi, azioni e obbligazioni hanno aumentato il loro peso nella composizione del portafoglio finanziario dei campani passando dal 26,5% al 31,4%, complici sicuramente gli ottimi risultati dei mercati finanziari nel 2023 ma anche frutto delle scelte di investimento volte a cercare rendimenti finanziari più performanti per contrastare così caro vita e inflazione. Napoli ha registrato il maggior incremento nei risparmi complessivi, sia in termini assoluti che in termini percentuali. Se i depositi hanno subito una contrazione di 692,7 milioni di euro (-1,7%), questa è stata ampiamente compensata dall’aumento dei prodotti finanziari di 4,7 miliardi, segnando un + 24,4% anno su anno.
Al finire del marzo 2024 quindi, l’ammontare dei depositi detenuti dai campani ammontava a 40,9 miliardi di euro, la raccolta indiretta a 21,4 miliardi e la ricchezza finanziaria complessiva sfiorava i 65 miliardi di euro circa, pari a + 6,6%rispetto all’anno precedente. Il peso percentuale di titoli di Stato, fondi di investimento, titoli di credito e di debito nel portafoglio finanziario medio dei partenopei è cresciuto dal 32% nel 2023 al 37% circa, ancora al di sotto della media nazionale, pari al 47,6% a marzo 2024. Salerno e provincia hanno segnato un aumento dei risparmi pari a 6,6 miliardi di euro, passando da 22,5 miliardi a 23,8 miliardi al marzo 2024. In termini percentuali, l’aumento è pari al 5,6 %, al di sotto della media regionale (+6,1%) e nazionale (+7,3%), anch’esso dovuto all’ aumento della raccolta indiretta, che da 5 miliardi nel 2023 è arrivata a quasi 6,6 miliardi di euro, con un incremento percentuale del 30,9% superando sia della media regionale (+25,9%) che nazionale (+21,2%). I depositi invece hanno subito un calo di 290 milioni, da 17,5 miliardi a 17,2 miliardi, -1,7% rispetto al 2023. Titoli di Stato, bond e fondi di investimento raggiungono quindi il 27,8% dei portafogli finanziari dei risparmiatori, rispetto al 22,4% dell’anno precedente, rimanendo però inferiore alla media nazionale. Caserta ha visto anch’essa crescere la ricchezza finanziaria delle proprie famiglie di 971 milioni circa nei dodici mesi, con un incremento percentuale pari al 6%, lievemente inferiore alla media regionale (+6,1%) e nazionale (+7,3%), ma che ha permesso ai risparmi complessivi di raggiungere comunque i 17,2 miliardi, dai 16,3 dell’anno precedente. Differenziandosi rispetto al dato nazionale e delle provincie di Napoli e Salerno, Caserta ha registrato un aumento, ancorché moderato, dei depositi delle famiglie, di 29,3 milioni (+0,2%). All’aumento di valore dei depositi si deve aggiungere un aumento di 941,6 milioni dei titoli di stato, fondi, bond e azioni (+28,3%), da 3,3 a quasi 4,3 miliardi, superiore alle medie regionali e nazionali. La percentuale media di raccolta indiretta nella ricchezza finanziaria dei casertani è aumentata perciò dal 20,5% al 24,8%, ancora lontano dalla media italiana del 47,5% circa. Avellino segue nell’andamento la provincia di Caserta, segnalando un aumento sia dei depositi che della raccolta indiretta che hanno portato ad una crescita in valore assoluto di 543,4 milioni, da 11 miliardi nel 2023 a 11,6 miliardi a fine marzo 2024 (+4,9%).
I depositi infatti sono cresciuti di 16,8 milioni di euro (+0,2%) mentre uno sviluppo maggiore, di 526,6 milioni, ha caratterizzato la raccolta indiretta, che con un +25% ha raggiunto quota 2,6 miliardi dai 2,1 del 2023. I titoli finanziari, al marzo 2024, rappresentavano il 22,7% della ricchezza finanziaria delle famiglie avellinesi, rispetto al 19% dell’anno precedente. Anche in questo caso la percentuale della raccolta indiretta rispetto al portafogli complessivo risulta ben lontana dalla percentuale media del paese. Benevento ha registrato nello stesso periodo un aumento della ricchezza finanziaria dei privati di 280 milioni, raggiungendo quasi 6,2 miliardi, dai 5,9 miliardi del 2023. L’incremento in percentuale, di +4,8% risulta al di sotto della media regionale (+6,1%) e nazionale (+7,3%). Anche a Benevento i depositi hanno segnato un aumento di 29,2 milioni circa (+0,6%), superando i 4,9 miliardi nel 2024. L’incremento della raccolta indiretta, di 251 milioni, pari a +24,7% è stato meno significativo che nelle altre province, ma ha permesso ai risparmi beneventani di raggiungere i quasi 1,3 miliardi. Dall’analisi della composizione dei portafogli, emerge che la raccolta indiretta, quindi titoli di Stato, bond, azioni e fondi di investimento rappresentavano a marzo 2024 il 20,5% della ricchezza finanziaria dei beneventani, dal 17,2% del 2023.
La stretta del credito non tocca la Campania: erogati alle famiglie oltre 100 milioni
In controtendenza con il resto del paese, In Campania non si è registrata la contrazione sul credito che ha caratterizzato la gran parte del paese. Se in Italia i prestiti concessi alle famiglie, nei 12 mesi considerati, sono diminuiti in valore assolto di 9,7 miliardi e in media di -0,9%, il credito alle famiglie campane ha invece registrato un incremento di poco più di 100 milioni di euro. A marzo 2023 i mutui e prestiti concessi ai privati in Campania ammontavano, a 36,7 miliardi di euro, mentre a fine marzo 2024 misuravano 36,8 miliardi. L’aumento, pari ad un +0,3% non è certamente incisivo, né tanto meno omogeneo sui vari territori, ma denota la capacità di tenuta del credito nella regione negli anni, in controtendenza col resto del paese. L’effetto della serie di aumenti del costo del denaro operato dalla BCE, che ha comportato il conseguente aumento dei tassi di interesse su mutui, credito al consumo e prestiti personali, non ha avuto un effetto restrittivo per le famiglie della Campania, anche se l’aumento registrato è stato molto più contenuto degli anni passati, non ha riguardato tutte le province indistintamente e soprattutto si regge sull’aumento vivace del credito al consumo, mentre il comparto dei mutui è arretrato, complici gli alti tassi di interesse che hanno, se non altro, frenato la domanda.
Analizzando i dati nei diversi territori, emerge chiaramente come, mentre le provincie di Caserta, Salerno e Napoli registrino un incremento nei prestiti concessi, Avellino e Benevento chiudono con il segno negativo il confronto con l’anno precedente. A Caserta si registra l’aumento maggiore, sia in termini assoluti che in termini percentuali. La contrazione dei mutui di 25,5 milioni, pari allo 0,8%, perfettamente in linea con la media regionale (-0,8%) e inferiore a quella nazionale (-2%), è stata compensata dalla crescita del credito al consumo di oltre 84 milioni di euro, da 1,68 a 1,76 miliardi a marzo 2024, segnando un +5% che supera sia la media regionale (+3,1%) che la media nazionale (+4%). Nel complesso quindi, i prestiti concessi alle famiglie nel casertano sono aumentati di 58,6 milioni (+1,2%), arrivando a 5,1 miliardi di euro. Nella provincia di Napoli il volume complessivo dei prestiti erogati alle famiglie è cresciuto di 51,5 milioni, pari a +0,2%, lievemente inferiore alla media della regione, ma al di sopra del dato negativo nazionale. La crescita è il risultato dell’aumento di 127,6 milioni di euro del credito al consumo (+2,4%) e della contrazione di 76,2 milioni di euro dei mutui (-0,5%). Se il calo dei mutui è stato relativamente basso nella provincia partenopea, lo sviluppo del credito al consumo, fermatosi a +2,4%, il dato più basso tra le provincie campane insieme a Salerno ha contribuito ad indebolire la crescita dei prestiti, che a marzo 2024 ammontavano a 21,4 miliardi di euro. Anche Salerno ha registrato un incremento di 20,7 milioni di euro nei prestiti concessi alle famiglie, risultante dallo sviluppo del credito al consumo di 45,5 milioni (+2,4%) che, anche se più basso della media regionale (+3,1%) e nazionale (+4%), ha colmato la contrazione di 24,8 milioni dei mutui (-0,5%). Nel complesso, i prestiti sono aumentati dello 0,3%, perfettamente in linea con il dato regionale e superiore alla media del paese (-0,9%). A fine marzo 2024 quindi, il volume complessivo del credito ai privati nella provincia di Salerno misurava 6,9 miliardi di euro. In controtendenza le provincie di Avellino e Benevento, che, nello stesso periodo, hanno registrato una riduzione nelle consistenze dei prestiti rispetto all’anno precedente. Avellino ha registrato un calo del credito di 16,8 milioni, pari a -0,8%, imputabile al decremento di 46,6 milioni dei mutui (-3,3%), che ha completamente eroso l’aumento, superiore alla media regionale (+3,1%) e nazionale (+4%), del credito al consumo di 29,8 milioni (+4,4%). A marzo 2024 quindi, il credito concesso alle famiglie avellinesi in mutui, prestiti personali e credito al consumo ammontava a 2,1 miliardi di euro circa. La provincia di Benevento ha segnato un decremento dei prestiti alle famiglie di 13,8 milioni in valore assoluto, pari a -1,1% in percentuale, registrando quindi il calo più sensibile tra le provincie campane. Nonostante l’espansione del credito al consumo, confermata anche nella provincia sannitica da un aumento dei volumi di 19,2 milioni di euro (+4,2%), a zavorrare il dato è sicuramente la contrazione di 33 milioni dei mutui che, pari a -3,9%, si pone ampiamente al di sopra della media regionale (-0,8%) e nazionale (-3,9).
La regione Campania chiude in positivo anche il saldo dei conti correnti. Nel 2023 sono stati accesi 17.241 conti correnti, portando il numero complessivo dei conti correnti attivi da 2.397.532 nel 2022 a 2.414.773 nel 2023. La crescita dei conti, che in percentuale rappresenta un +0,72% rispetto all’anno precedente, ha riguardato quasi tutte le provincie campane, ad eccezione del beneventano, che invece ha segnato tra il 2022 e il 2023 la chiusura di 486 conti correnti, pari a -0,44%. In valore assoluto, è la provincia di Napoli a contare il maggior numero di aperture: 8.754 (+0,66%), passando da 1.331.144 conti attivi a 1.339.898, ma è la provincia di Caserta a crescere di più in termini percentuali: tra il 2022 e 2023 nel casertano sono stati accesi 4.365 conti correnti, con un incremento percentuale di + 1,46%, da 299.894 a 304.259 conti attivi. Dimostra vivacità anche la provincia di Salerno, che vede aumentare il numero dei rapporti di conto attivi di 3.755 unità, pari a +0,75%, da 502.117 a 505.872. La provincia di Avellino registra un aumento di 853 conti correnti (+0,56%), portandosi da 153.517 a 154.370 conti attivi nel 2023. Unica eccezione la provincia di Benevento, che invece, tra il 2022 e il 2023, ha registrato la chiusura di 486 conti correnti, pari a -0,44%, attestandosi a 11.374 unità attive rispetto alle 11.860 dell’anno precedente.