(Teleborsa) – Cambiano le regole anche per il calcolo dell’acconto Irpef, con aliquote riviste a tre in linea con la rimodulazione effettuata per l’Irpef stessa. Lo ha annunciato il Ministero dell’Economia e delle Finanze, correggendo la distorsione scaturita dalla riforma del Fisco, dopo l’interpretazione della norma contestata dalla Cgil.
Nei giorni scorsi, la Cgil ed alcuni Caf avevano inviato una lettera al Ministro Giorgetti, denunciando che “il comma 4 dell’art.1 del D.Lgs. n. 216/2023 stabilisce che, per gli acconti Irpef richiesti quest’anno in sede di dichiarazione dei redditi, si applichino le quattro aliquote vigenti fino al 2023 (ridotte a tre a partire dal 2024) e le relative detrazioni” ed evidenziando che “questo costringerà lavoratori dipendenti e pensionati a effettuare pagamenti non dovuti”.
Di lì la richiesta di “intervenire con la massima urgenza per abrogare il comma citato e rendere, quindi, immediatamente operativi l’accorpamento delle aliquote Irpef e l’applicazione delle nuove detrazioni anche per il calcolo degli acconti”, oppure “adottare il ‘metodo previsionale’ che consentirebbe ai contribuenti di bloccare, o ridurre, gli acconti non dovuti, senza subire alcuna sanzione”.
Il MEF ha assicurato che interverrà “anche in via normativa per consentire l’applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell’acconto” e che “l’intervento sarà realizzato in tempo utile per evitare ai contribuenti aggravi in termini di dichiarazione e di versamento”. La questione sarà risolta abrogando la norma.
“Siamo soddisfatti di aver difeso le persone che rappresentiamo, inducendo il Governo a rivedere una norma profondamente ingiusta. La questione sollevata dalla Cgil e dal Consorzio nazionale Caaf Cgil era più che fondata”, hanno dichiarato il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari e la Presidente del Consorzio nazionale Caaf Cgil Monica Iviglia.
“Se alle parole seguiranno i fatti, e si interverrà per consentire l’applicazione delle tre aliquote 2025 per la determinazione dell’acconto Irpef – sottolineano – i salari e le pensioni di milioni di cittadine e cittadini, già pesantemente colpiti dall’alta inflazione cumulata in questi anni, non subiranno ulteriori riduzioni”.