(Teleborsa) – L’Italia si conferma tra i Paesi europei con i maggiori progressi sul fronte dei conti pubblici. A riconoscerlo è il Fondo monetario internazionale, che nel suo ultimo aggiornamento sulle economie del continente ha definito “impressionante” la performance di bilancio del Paese nel 2024 e “migliore del previsto” quella attesa per il 2025. “Il risanamento dei conti in Italia è stato notevole – ha dichiarato Alfred Kammer, direttore del Dipartimento europeo del FMI – e il deficit di quest’anno dovrebbe essere inferiore alle nostre stime, che lo indicano al 3,3% del PIL, rispetto al 3,0% previsto dal governo. Quando aggiorneremo le proiezioni, ne terremo conto. L’Italia merita sostegno per i suoi sforzi, ma deve mantenere il debito su una traiettoria discendente”.
Il Fondo invita comunque Roma a non abbassare la guardia: la crescita economica resta modesta, rendendo più difficile ridurre l’elevato debito pubblico. Per Kammer, la priorità deve essere “aumentare la produttività e sostenere la crescita dei redditi delle famiglie“, elementi chiave per garantire un consolidamento sostenibile dei conti. Sul fronte delle riforme, il FMI sollecita l’Italia a proseguire il percorso avviato con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), puntando in particolare su misure per rafforzare la partecipazione al mercato del lavoro e ridurre il gap di genere. “In un’economia che invecchia – ha sottolineato Kammer – è fondamentale che tutti coloro che possono lavorare lo facciano, specialmente le donne”.
Altro nodo cruciale riguarda la formazione e la carenza di competenze, che frena la produttività e la capacità innovativa del Paese. Il FMI segnala anche la necessità di sostenere la crescita dimensionale delle PMI, ancora troppo piccole e poco competitive rispetto ai concorrenti europei. Kammer ha rimarcato anche l’importanza di “mercati europei più integrati” e di “riforme nazionali orientate a favorire tale integrazione”, come leva per migliorare la competitività complessiva.
Sul piano monetario, lo stesso Kammer ha definito “missione compiuta” l’azione della Banca Centrale Europea nel contenere l’inflazione, invitando tuttavia a non modificare la linea dei tassi se non in caso di shock esterni.