(Teleborsa) – Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto le previsioni di crescita globale per quest’anno, ritenendo che l’economia si stia adattando a un panorama mutato da nuove misure politiche. Alcuni estremi di aumento dei dazi – si sottolinea – sono stati attenuati grazie ad accordi successivi. Tuttavia, il contesto generale rimane volatile e i fattori temporanei che hanno sostenuto l’attività nella prima metà del 2025 stanno svanendo.
Le nuove proiezioni di crescita mondiale
Le proiezioni di crescita globale contenute nell’ultimo World Economic Outlook del FMI sono state riviste al rialzo rispetto ad aprile 2025, ma continuano a segnare una revisione al ribasso rispetto alle previsioni precedenti al cambio di politica economica. Si prevede che la crescita globale rallenterà al 3,2% nel 2025 (dal 3,3% del 2024) ed al 3,1% nel 2026. Una stima 2025 che risulta comunque superiore al 3% indicato a luglio.
Le economie avanzate segneranno una crescita di circa l’1,5%, mentre i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo avranno una crescita di poco superiore al 4%. Si prevede che l’inflazione continuerà a diminuire a livello globale, anche se con variazioni tra paesi: al di sopra dell’obiettivo negli Stati Uniti – con rischi orientati al rialzo – e più contenuta altrove. La crescita USA dovrebbe progressivamente rallentare, dal 2,8% del 2024 al 2% nel 2025 al 2,1% nel 2026.
Per l’Eurozona si stima invece una piccola accelerazione all’1,2% quest’anno allo 0,9% dello scorso anno (0,2 punti in più della precedente stima), per poi assestarsi all’1,1% il prossimo anno (0,1 punti in meno rispetto alle previsioni di primavera). Per la Germania, viene indicata una crescita 2025 a +0,2% e nel 2026 a +0,9%, mentre per la Francia viene indicata una crescita a +0,7% nel 2025 e +0,9% nel 2026.
I rischi sono orientati al ribasso. L’incertezza prolungata, un maggiore protezionismo e shock nell’offerta di lavoro potrebbero ridurre la crescita, mentre le vulnerabilità sul fronte fiscale, le potenziali correzioni dei mercati finanziari e l’erosione delle istituzioni potrebbero minacciare la stabilità.
Preoccupazioni e consigli del FMI
“Molti Stati, incluse alcune grandi economie avanzate, stanno fronteggiando crescenti pressioni sui conti pubblici e sono riusciti a ottenere progressi solo limitati nel ripristinare margini di bilancio. – osserva il Fondo Monetario – Senza interventi immediati, la crescita economica più lenta e gli aumenti dei tassi di interesse, combinati con gli elevati livello di debito e le nuove necessità di spesa per difesa, sicurezza economica e clima, eroderanno ulteriormente i margini di bilancio”.
“I decisori politici sono esortati a ripristinare la fiducia attraverso politiche credibili, trasparenti e sostenibili“, spiega il Fondo, parlando di “diplomazia commerciale”, ripristino dei “buffer fiscali”, “salvaguardia dell’indipendenza della banca centrale” (un cenno forse alla Federal Reserve) ed implementazione di riforme strutturali.
FMI conferma la crescita dell’Italia
Il Fondo Monetario ha anche confermato le previsioni di crescita economica per l’Italia, indicando una crescita del PIL dello 0,5% quest’anno e dello 0,8% nel 2026.
L’FMI ritiene che l’Italia riuscirà a riportare il deficit di bilancio sotto la soglia del 3% del PIL solo il prossimo anno, mentre quest’anno vede un disavanzo al 3,3%, a fronte del 3,4% del 2024, mentre viene indicato un calo al 2,8% del PIL nel 2026. Il debito pubblico è atteso in aumento al 136,8% del PIL quest’anno, dal 135,3% del 2024, e al 138,3% nel 2026.