(Teleborsa) – L’attività della manifattura in Giappone scivola, portandosi in zona di contrazione. L’indice PMI manifatturiero, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 49,1 punti a luglio 2024, rispetto ai 50 punti di giugno. Il dato è anche leggermente inferiore alla prima lettura e alle stime degli analisti che si attendevano una discesa fino a 49,2 punti.
L’indicatore si porta al di sotto della soglia critica dei 50 punti, denotando contrazione dell’attività.
“La performance del settore manifatturiero giapponese è stata negativa all’inizio del terzo trimestre del 2024 – ha commentato Usamah Bhatti di S&P Global Market Intelligence – Il PMI principale è tornato in territorio di contrazione per la prima volta in tre mesi poiché una più forte riduzione dei nuovi ordini ha contribuito a un nuovo calo dei livelli di produzione”.
“Nel frattempo le pressioni inflazionistiche sono rimaste marcate nell’ultimo periodo di indagine, poiché il tasso di inflazione dei prezzi di acquisto si è rafforzato ai livelli più alti degli ultimi 15 mesi – ha aggiunto – Nonostante ciò, le aziende hanno deciso di aumentare i prezzi di vendita a un tasso più basso per mantenere la competitività sul mercato”.
“Le prospettive a breve termine appaiono modeste poiché la mancanza di nuovi afflussi di ordini ha consentito alle aziende di liquidare continuamente gli affari in sospeso – ha spiegato – Il tasso di esaurimento è stato il più forte da marzo e nel complesso solido. Detto questo, le aziende sono ottimiste sul fatto che questo periodo passerà nel corso del prossimo anno e che l’espansione del business e i nuovi piani di prodotto coincideranno con un’ampia ripresa economica e della domanda”.