(Teleborsa) – E’ iniziato l’incontro governo-sindacati a Palazzo Chigi sulla Manovra. L’appuntamento, inizialmente calendarizzato per la scorsa settimana, era slittato a questa mattina a causa di una indisposizione della Presidente Giorgia Meloni e della partecipazione al vertice Ue.
Per il governo sono presenti il vice presidente del Consiglio Antonio Tajani, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Per i sindacati sono presenti i rappresentanti delle principali confederazioni (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu e Cse).
Il confronto parte tutto in salita, dopo le parole di Landini che ha parlato “rivolta sociale”, facendo riferimento alla mobilitazione indetta dai principali sindacati (Cgil, Cisl e Uil) per il prossimo 29 novembre. Della Manovra si contestano le politiche su fisco, salari e pensioni, si rivendica l’aumento del potere d’acquisto, il finanziamento di sanità, più servizi pubblici e istruzione, con le risporse tratte dagli extraprofitti, dalle rendite e dall’evasione.
Contestualmente, il titolare del MEF Giancarlo Giorgetti si è detto “sorpreso” delle contestazioni dei sindacati, poiché il governo ha “messo risorse per le famiglie a reddito medio-basso” e “sui lavoratori dipendenti, con lo scopo di aiutare la crescita rilanciando la domanda dei consumi”.
Frattanto, scade oggi alle ore 16 il termine per depositare gli emendamenti in Commissione Bilancio alla Camera.