(Teleborsa) – L’inflazione in Italia rallenta ad agosto, attestandosi al +1,1% su base annua, rispetto al +1,3% di luglio, secondo i dati provvisori diffusi stamattina dall’Istat. Tuttavia, sebbene la decelerazione dell’inflazione rappresenti un segnale positivo per l’economia, i costi legati alle vacanze e ai prodotti alimentari continuano a mettere sotto pressione i bilanci delle famiglie italiane.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, descrive questa estate come “rovente” dal punto di vista dei rincari. I servizi ricettivi e di ristorazione hanno registrato un aumento del 4,4% rispetto all’agosto 2023, costringendo le famiglie a spendere di più durante le ferie. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, una coppia con due figli ha speso in media 108 euro in più rispetto all’anno precedente solo per alloggi e ristoranti. L’aumento dei prezzi ha colpito anche il carrello della spesa, con un rialzo di 88 euro annui per la stessa famiglia, aggravando ulteriormente il costo della vita.
Il Codacons conferma l’analisi, evidenziando come i rincari abbiano colpito in particolare i pacchetti vacanza, con un aumento del 37,4% su base annua. Anche campeggi e villaggi vacanze hanno subito un rincaro del 12,9%, mentre i prezzi degli alberghi sono aumentati del 4,2%. Questa impennata dei costi ha avuto un impatto diretto sulle scelte delle famiglie, con il 41,3% degli italiani che ha scelto di trascorrere vacanze brevi e improntate al risparmio.
Nonostante la flessione dell’inflazione, i dati dell’Istat mostrano come i consumi restino fragili, riflesso anche nel calo della fiducia dei consumatori, scesa da 98,9 a 96,1 punti ad agosto. L’aumento dei costi per beni di prima necessità, unitamente alla crescita delle spese scolastiche (+6,6% per il corredo e +18% per i libri), contribuisce a frenare la domanda interna.
In questo contesto, le associazioni dei consumatori e gli esperti economici chiedono alla Banca Centrale Europea di allentare la stretta monetaria, per permettere una ripresa dei consumi e ridurre la pressione sui bilanci familiari. Inoltre, si invoca un intervento del Governo per sostenere le famiglie più vulnerabili, con misure come il Fondo di contrasto alla povertà energetica e alimentare, una riforma delle aliquote Iva sui beni di largo consumo e maggiori aiuti per le spese scolastiche.
Mentre l’inflazione continua a pesare sulle famiglie, l’auspicio è che il rallentamento dell’economia e l’aumento dell’occupazione possano consolidare il potere d’acquisto degli italiani, spianando la strada a un futuro più stabile. Tuttavia, resta da vedere se le politiche monetarie e fiscali riusciranno a far fronte alle sfide ancora aperte.