(Teleborsa) – L‘economia italiana continua a crescere a dispetto di un quadro internazionale condizionato da elementi di incertezza. La crescita acquista dell’Italia per il 2024 è pari allo 0,6% grazie al buon andamento della domanda delle famiglie e degli investimenti. E’ quanto emerge dall’ultima Nota congiunturale dell’Istat.
Le previsioni per l’economia internazionale sono moderatamente positive – sottolinea l’Istituto di statistica – ma caratterizzate da numerosi fattori di incertezza, dovuta a diversi fattori, tra cui le persistenti tensioni geopolitiche e gli esiti delle elezioni in alcuni paesi e aree strategiche. Le prospettive per il commercio mondiale sono in peggioramento, come confermato anche dagli indici PMI. Il processo di disinflazione prosegue ma i prezzi delle materie prime energetiche hanno ripreso a crescere.
In questo quadro, l’economia italiana ha continuato a crescere, con un aumento congiunturale del PIL nel 1° trimestre dello 0,3% (+0,7% in termini tendenziali). A maggio, l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha registrato un incremento su base congiunturale, interrompendo la fase di calo dei precedenti due mesi.
Poco vivaci gli scambi di beni, in particolare con l’Ue. Le esportazioni di beni da inizio anno hanno evidenziato una dinamica moderata: considerando i primi quattro mesi del 2024, l’aumento in valore su base tendenziale è stato pari allo 0,3%,
L’occupazione cala a maggio ma si conferma in crescita nel dato trimestrale (marzo-0maggio) che evidenzia un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%, diffuso tra i dipendenti permanenti, gli autonomi, entrambi i generi e in tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni.
L’inflazione in Italia ha continuato a collocarsi ai livelli più bassi tra i paesi dell’area euro. L’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA), nei primi sei mesi del 2024, è cresciuto dello 0,9% in termini tendenziali: 1,6 punti percentuali al di sotto della media dell’area dell’euro.
A giugno, è peggiorata per il terzo mese consecutivo la fiducia delle imprese, a fronte di un miglioramento di quella dei consumatori che è stato diffuso a tutte le componenti dell’indice.