(Teleborsa) – Rialza la testa la produzione industriale a maggio, dopo due mesi di flessioni congiunturali: l’indice mensile destagionalizzato della produzione industriale registra infatti una crescita dello 0,5% rispetto ad aprile. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dlel’Istat.
Nella media del periodo marzo-maggio si registra ancora un calo del livello della produzione pari a -1,6% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre l’indice al netto degli effetti di calendario conferma una flessione in termini tendenziali pari a -3,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 come a maggio 2023).
La dinamica positiva, a livello mensile, è estesa a quasi tutti i settori, con l’eccezione dei beni strumentali (-1,0%); viceversa si osservano aumenti per l’energia (+3,0%) e per i beni di consumo ed i beni intermedi (+0,7% per entrambi i settori).
In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, si registrano diminuzioni per gli indici relativi ai principali raggruppamenti di industrie – beni intermedi (-1,8%), beni di consumo (-2,7%), beni strumentali (-6,4%) – ad eccezione dell’energia (+2,5%).
I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+4,8%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,0%) e la fornitura di energia elettrica, gas, valore ed aria (+2,6%).
Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,1%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-7,0%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-5,7%).