(Teleborsa) – Nel 2021, una grande percentuale di abitazioni nelle Isole italiane, ben il 34,9%, risultava non occupata. Seguono a ruota il Sud Italia con il 32% di case vuote. Nel Nord-ovest e nel Nord-est del Paese, le percentuali erano più basse, con rispettivamente il 26% e il 23,1% di abitazioni non occupate. È quanto emerge dal censimento pubblicato dall‘Istat.
Tra il 2011 e il 2021, il numero di abitazioni occupate è aumentato del 6,4% in tutta Italia. La crescita più significativa è avvenuta nell’Italia centrale, con un incremento dell’8,6%, mentre l’aumento più contenuto si è registrato nelle due Isole maggiori, dove l’occupazione è cresciuta solo del 5,5%.
Per quanto riguarda la densità abitativa, la Lombardia si distingue come la regione con il maggior numero di abitazioni per chilometro quadrato, contando 234,7 case per km2. Al contrario, la Basilicata presenta la densità più bassa, con sole 36,2 abitazioni per km². Complessivamente, la media nazionale è di 116,8 abitazioni per km2.
In Italia, circa 3,3 milioni di abitazioni sono state costruite oltre 100 anni fa, ovvero prima del 1919. Queste rappresentano il 9,5% del totale delle abitazioni, e più di due terzi di esse sono ancora oggi occupate da almeno un residente.
La maggior parte delle abitazioni italiane, pari al 56,3% del totale, è stata costruita tra il 1961 e il 2000, un periodo di grande sviluppo edilizio che ha prodotto quasi 20 milioni di unità abitative.
In termini di dimensioni, le case occupate più comuni in Italia hanno una superficie compresa tra 80 e 99 metri quadrati, rappresentando il 26,7% (circa 6.852.371 unità) del totale delle abitazioni occupate. Segue una consistente percentuale di abitazioni che misura tra 60 e 79 metri quadrati, al 20,6%, e quelle più grandi, tra 100 e 119 metri quadrati, che costituiscono il 18,1% del totale.