(Teleborsa) – L’Italia si conferma all’avanguardia nella ricerca e innovazione di prodotto, coprendo il 26% del fatturato europeo nel settore. Nel 2023, il mercato italiano ha raggiunto un valore di 4,5 miliardi di euro, con 7 italiani su 10 che consumano integratori in modo consapevole e guidato da professionisti della salute.
È quanto emerge dall’ultima edizione della Review “Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche”, promossa da Integratori & Salute, realtà che fa parte di Unione italiana Food, sottolineando che con oltre 30 milioni di utilizzatori, l’Italia continua a guidare il mercato europeo degli integratori alimentari, con un consumo consapevole e orientato alla salute e al benessere.
“Ci auguriamo che questa nuova Review possa rappresentare uno strumento valido per una divulgazione scientifica seria, corretta e sostenuta da evidenze condivise, nonché un mezzo di informazione consapevole per i cittadini, gli organi di informazione e gli stakeholder”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori&Salute. “Come siamo soliti ribadire ormai da anni, sosteniamo che la principale funzione degli integratori alimentari sia quella di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Gli integratori sono oggi, e lo saranno sempre di più anche in futuro, degli ‘allenatori’ al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto”.
Come emerso dall’ultima Review di Integratori&Salute, il mondo della ricerca si trova oggi di fronte a nuove sfide nel campo degli integratori per individuare le formulazioni migliori per la biodisponibilità, e quindi gli effetti, degli ingredienti contenuti nei vari prodotti. In particolare, nuove ricerche sono in corso in campo dermatologico, sia sugli antiossidanti contenuti in alcuni estratti vegetali (per esempio, il resveratrolo e la polidatina), sia sull’acido ialuronico idrolizzato, per la salute della pelle.
In questo filone di ricerca, il nostro Paese è in prima linea: in Italia sono state infatti sviluppate ed applicate numerose tecnologie per migliorare la bioaccessibilità e la biodisponibilità di sostanze utilizzate negli integratori di per sé poco utilizzabili da parte dell’organismo, come ad esempio l’antiossidante astaxantina (da Haematococcus pluviali), gli estratti di carciofo e la berberina (dalle piante del genere Berberis).
“In Italia, il settore degli integratori alimentari è altamente regolamentato e innovativo – sostiene Arrigo F. G. Cicero, Presidente SINut – e si distingue per i suoi standard qualitativi elevati e la ricerca avanzata e continua. Questo mercato è sostenuto anche dal fatto che le principali aziende del settore investono in informazione medico-scientifica sui propri integratori con reti di professionisti dedicate ad aggiornare gli operatori sanitari potenzialmente interessati a questo campo. Il consumo di integratori non è una moda consumistica senza controllo, ma è un percorso guidato da esperti: farmacista e medico sono infatti le principali fonti informative a cui i consumatori si rivolgono”.
Innovazione, know-how e ricerca sono i tre pilastri che guidano il settore degli integratori alimentari, di cui l’Italia è leader europeo con il 26% del fatturato totale, seguita da Germania e Francia. Secondo Unione Italiana Food, il canale di vendita principale sono le farmacie, con un valore di 3,5 miliardi di euro, pari al 77,9% del totale, seguite da GDO (7,7%), parafarmacie (7,6%) e canale online (6,9%).
In farmacia, i probiotici dominano il mercato con 537,3 milioni di euro (15,2%), seguiti dai sali minerali con 335,2 milioni di euro (9,2%) e un incremento del 2,7% rispetto al 2022. Vitamine e tonici rappresentano oltre il 6% del mercato.
Il consumo di integratori è consapevole per 7 italiani su 10, che si affidano ai consigli di medici (48,4%) e farmacisti (36,3%) prima dell’acquisto.
La review evidenzia, inoltre, anche i benefici degli Omega-3, sia per la salute cardiovascolare che per la funzione visiva e cognitiva, con un’attenzione particolare agli effetti positivi durante la gravidanza e per la prevenzione della sarcopenia negli anziani.