(Teleborsa) – L’Istat stima per novembre 2024 una crescita congiunturale più ampia per le esportazioni (+1,4%) rispetto alle importazioni (+0,4%). L’aumento su base mensile dell’export è sintesi di un marcato incremento per l’area extra-Ue (+6,1%) e di una riduzione per l’area Ue (-2,9%).
Nel trimestre settembre-novembre 2024, rispetto al precedente, l’export cresce dello 0,7%, l’import dell’1,5%.
A novembre 2024 l’export diminuisce su base annua del 2,7% in valore e del 5,9% in volume. La flessione delle esportazioni in termini monetari è sintesi di una marcata contrazione per i mercati Ue (-6,0%) e di una moderata crescita per quelli extra Ue (+0,9%). L’import registra una diminuzione tendenziale del 3,2% in valore, determinata dall’ampia riduzione degli acquisti dall’area Ue (-6,4%), mentre crescono quelli dall’area extra-Ue (+1,4%); in volume, le importazioni si riducono del 2,4%.
Tra i settori che più contribuiscono alla flessione tendenziale dell’export si segnalano: autoveicoli (-32,8%), macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (-8,5%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-20,8%), e articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-13,1%). Crescono su base annua le esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+17,9%), articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (+24,3%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+3,0%).
Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori alla flessione dell’export nazionale sono: Stati Uniti (-11,0%), Germania (-7,5%), Cina (-19,2%), Austria (-20,9%), Francia (-4,5%), Polonia (-9,9%) e Belgio (-8,6%). All’opposto, Turchia (+38,7%), paesi OPEC (+19,3%) e Regno Unito (+12,9%) forniscono i contributi positivi più ampi.
Nei primi undici mesi del 2024, l’export registra una lieve flessione su base annua (-0,7%): a contribuire sono in particolare le minori vendite di autoveicoli (-16,4%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,9%), mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (-6,7%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-3,8%) e articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-8,3%). Per contro, rilevanti apporti positivi provengono dalle maggiori vendite di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (+20,1%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+7,8%) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+7,6%).
Il saldo commerciale a novembre 2024 è pari a +4.218 milioni di euro (era +4.053 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-4.058 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-4.974 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce da 9.027 milioni di novembre 2023 a 8.276 milioni di novembre 2024.
Nel mese di novembre 2024 i prezzi all’importazione aumentano dello 0,2% su base mensile e flettono dell’1,4% su base annua (era -1,5% a ottobre).
(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash)