(Teleborsa) – Il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, ha dichiarato che il settore assicurativo svolge un “ruolo fondamentale” nel sistema finanziario in Italia, con una “duplice funzione”: assumere e gestire rischi trasferiti da individui, famiglie e imprese, e operare come investitore istituzionale qualificato con le risorse provenienti dai premi. Durante una audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo del Senato, Signorini ha spiegato che in Italia operano 89 imprese assicurative sottoposte alla vigilanza prudenziale dell’Ivass. “A queste si aggiungono le imprese insediate negli Stati del spazio economico europeo, delle quali 92 operano in regime di stabilimento, cioè tramite una rappresentanza stabile in Italia, e 895 in regime di libera prestazione di servizi, cioé direttamente dal paese di origine”, ha aggiunto.
Il Registro unico degli intermediari (Rui) conta 234.713 intermediari, di cui 204.404 persone fisiche e 30.309 società. Di queste ultime, 4.031 hanno sede in un altro Stato del sistema economico europeo.
Signorini ha sottolineato che nel 2024 la raccolta premi delle imprese vigilate ha raggiunto i 151,3 miliardi di euro, +16% rispetto al 2023. “La gestione vita incide per il 73%; il resto è rappresentato dalla gestione danni“, ha specificato il presidente dell’Ivass. “La patrimonializzazione delle imprese italiane rimane su livelli elevati. Alla fine del 2024, l’indice di solvibilità medio delle imprese italiane (Solvency Capital Requirement o SCR) – importante indicatore che mette in rapporto i rischi dell’attivo e del passivo con il patrimonio – era pari al 257%, a fronte di un minimo regolamentare pari al 100%”, ha proseguito. “La redditività complessiva delle compagnie italiane è rimasta nel complesso stabile, facendo segnare nel 2024 un Roe superiore al 10%”, ha aggiunto.
“Alla fine del 2024 – ha detto ancora il numero uno dell’Ivass – il valore complessivo degli investimenti delle assicurazioni italiane superava i 1.000 miliardi, di cui il 90% relativi ai rami vita. L’importanza del settore è ben rappresentata dall’incidenza dei premi totali sul PIL, che era pari al 6,9% a fine 2024″.
In Italia “il caso Eurovita ha messo in evidenza la necessità di intervenire sull’adeguatezza della disciplina dell’assicurazione sulla vita, in particolare per le polizze di ramo I, caratterizzate da garanzie di rendimento; di rafforzare il presidio del rischio di liquidita’ da parte delle compagnie; di garantire una maggiore tutela ai contraenti di polizze vita nei casi di crisi dell’impresa”, ha poi sottolineato il presidente dell’Ivass. “Su quest’ultimo punto, la Legge di bilancio per il 2024 è intervenuta istituendo un Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita – ha aggiunto – che contribuirà a una gestione tempestiva delle crisi aziendali, proteggendo gli assicurati. Il Fondo, di natura privata, rimborsa le prestazioni protette fino a un massimo di 100.000 euro per ciascun avente diritto, con alcune eccezioni per specifici prodotti che vengono esentati da tale limite”.
Infine, Signorini ha sottolineato le potenzialità dei modelli di intelligenza artificiale nel settore. “Trovano applicazione in tutta la catena del valore assicurativo. Se correttamente applicati, essi possono consentire di innovare l’organizzazione, automatizzare i processi, personalizzare i prodotti e migliorare la capacità predittiva dei modelli statistici e attuariali”, ha dichiarato. “Tra gli ambiti di applicazione – ha aggiunto – si segnalano la valutazione dei rischi, il supporto alla distribuzione, la consulenza tramite chatbot, la gestione dei sinistri, l’individuazione di pattern statistici per prevenire le frodi“.