(Teleborsa) – Le imprese hanno pianificato oltre 427mila assunzioni a novembre e ne programmano circa 1,3 milioni per il trimestre novembre-gennaio. Questi numeri risultano in leggera flessione su mese (-3mila o -0,7%) e su trimestre (-34 mila e -2,6%). E’ quanto emerge dal consueto bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che conferma l’elevata la difficoltà di reperimento di profili specializzati segnalata dalle imprese, che coinvolge il 47,9% delle assunzioni programmate.
A trainare la domanda di lavoro sono le imprese dei servizi con circa 307mila lavoratori ricercati a novembre e 908mila nel trimestre, segnando una crescita su base annua (+2,5% nel mese e +0,6% nel trimestre). Aumenti si prevedono soprattutto per turismo e commercio, comparti che programmano rispettivamente 82mila e 72mila assunzioni.
Più incerte le previsioni dell’industria che è alla ricerca di 121mila lavoratori nel mese e 360mila nel trimestre, con una flessione rispetto a un anno fa (-8% rispetto a novembre 2023 e -9,9% sull’analogo trimestre 2023). Le imprese manifatturiere prevedono di assumere circa 78mila lavoratori nel mese (-9,9% rispetto a un anno fa) e circa 239mila nel trimestre (-12,5%), mentre le imprese edili sono alla ricerca di oltre 43mila lavoratori a novembre (-4,3%) e 122mila nel trimestre (-4,3%).
La forma contrattuale più diffusa è il tempo determinato, con 237mila unità, pari al 55,5% del totale, a cui seguono i contratti a tempo indeterminato (82mila, 19,2%).
Sono molte le imprese (205mila) che dichiarano difficoltà di reperimento, pari al 47,9% del totale delle assunzioni in programma. I settoiri più carenti sono Installazione riparazione (il 66,8% è di difficile reperimento) seguite da Progettazione e Ricerca & Sviluppo (57,7%), Produzione di beni ed erogazione del servizio (52,5%) e Direzione generale, personale e organizzazione risorse umane (51,2%).
Tra i profili più difficili da reperire sul mercato vi sono ingegneri (58,8% è di difficile reperimento) e analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (55,4%). Tra le professioni tecniche, le più difficili da reperire sono i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (71,5%), i tecnici della salute (62,9%) e i tecnici in campo ingegneristico (57,9%). Gli operatori della cura estetica (59%) e gli addetti nelle attività di ristorazione (56,0%) sono le professioni con la più elevata difficoltà di reperimento per il gruppo delle professionali qualificate nelle attività commerciali e nei servizi. Fabbri ferrai costruttori di utensili (74,5%) e fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (74,1%) sono invece le professioni più difficili da reperire tra gli operai specializzati, mentre per i conduttori si contraddistinguono gli operai addetti alle macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (67,0%) e gli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (63,2%).
Le imprese sono alla ricerca di lavoratori immigrati per coprire 86mila ingressi previsti nel mese di novembre, pari al 20,1% del totale dei contratti. Tra i settori che ricorrono maggiormente alla manodopera straniera si segnalano: i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio in cui la richiesta di personale immigrato riguarda il 29,4% del totale dei contratti previsti, i servizi operativi di supporto a imprese e persone (28,3%), i servizi di alloggio e ristorazione (22,7%), le costruzioni (22,2%) e la metallurgia (19,7%).
Le imprese sono anche alla ricerca di 131mila giovani “under 30” che rappresentano il 31% degli ingressi programmati per novembre. Le maggiori opportunità di impiego per i giovani sono offerte dai servizi finanziari e assicurativi (il 46,0% delle assunzioni programmate sarà coperto da giovani), dai servizi informatici e delle telecomunicazioni (45,6%), dal commercio (39,9%), dai servizi dei media e della comunicazione (38,7%) e dalle industrie chimico-farmaceutiche, plastica e gomma (37,4%).
A livello territoriale cresce la domanda di lavoro delle imprese del Sud e Isole (+10mila nel mese e +25mila nel trimestre), mentre nelle restanti aree territoriali si registra una flessione sia nel mese che nel trimestre.