(Teleborsa) – Cosa fa Google o altra big tecnologica con i dati personali raccolti dalla sua piattaforma? Da chi e come vengono usati questi dati? Il settore digitale è attualmente dominato da poche grandi aziende internazionali, che controllano ecosistemi digitali formati da numerosi prodotti e servizi, che consentono loro di raccogliere direttamente dati personali e segmentarli per demografia, interessi e località. Questi dati hanno un valore significativo per i siti web di terze parti, che li usano per la fornitura di offerte o servizi personalizzati. Ma come avviene questo processo? E si rispettano tutte le regole della concorrenza e della privacy?
Questi i temi al centro del Luiss Research Day 2024, svoltosi questa mattina presso The Dome, il Campus della Luiss, con la partecipazione di accademici, professionisti e autorità per una riflessione a 360° alla luce dell’approvazione dell’AI Act e del Digital Market Act. Ospite d’onore dell’evento Jean Tirole, vincitore del Premio Nobel per l’Economia nel 2014.
Sono intervenuti, tra gli altri, anche Luigi Gubitosi, Presidente Università Luiss, il Rettore Andrea Prencipe, il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Roberto Rustichelli. E ancora, hanno partecipato Stefano Manzocchi, Prorettore per la Ricerca dell’Università Luiss, Elisabetta Iossa ed Antonio Buttà, rispettivamente Commissaria e Capo Economista dell’AGCM, Francesca Campolongo, Direttrice Trasformazione Digitale e Dati della Commissione Europea – Centro Comune di Ricerca, Nancy L. Rose, Professoressa di Economia Applicata del Massachusetts Institute of Technology e Lluís Saurí-Romero, Capo Economista della Concorrenza (ad interim) della Commissione Europea.
Il Premio Nobel per l’economia Jean Tirole ha affrontato il tema delle sfide antitrust nei mercati digitali, evidenziando il dominio delle grandi aziende come Google e Apple e il loro impatto sulla privacy e la sicurezza dei dati personali. Al centro del suo intervento il ruolo del cooperativismo e del volontarismo nel contrastare il potere monopolistico e l’importanza di regolamentazioni come il Digital Market Act adottato dall’Unione Euroipea per promuovere la concorrenza equa.
Proprio analizzando il caso Apple, Tirole ha messo in luce come il controllo del mercato delle app e le pratiche di self-preferencing influenzino la competitività. L’economista ha operato un confronto tra il modello industriale statunitense, più liberale, e quello europeo, più regolamentato, evidenziando l’equilibrio necessario tra innovazione e protezione dei consumatori. Di qui, l’importanza dell’AI Act nel regolare lo sviluppo etico dell’intelligenza artificiale per prevenire discriminazioni. Tirole ha proposto anche soluzioni per migliorare la trasparenza e la responsabilità delle grandi aziende tecnologiche, invitando alla collaborazione tra regolatori, accademici e professionisti per creare un ambiente digitale più equo e sostenibile, riflettendo sulle implicazioni etiche e sociali delle pratiche nel mercato digitale.
Per il Premio Nobel “occorre investire di più, alzando il livello degli investimenti, ma anche migliorando il modo in cui l’innovazione viene promossa. In Europa non investiamo molto sull’high-tech, gli investimenti avvengono soprattutto nel mid-tech e questo non è un buon modo per prepararci al futuro. Dunque, occorre investire di più e farlo meglio“. “Ci sono diversi modi per raggiugere questo obiettivo – ha sottolineato Tirole – avendo agenzie che investano in modo simile a come si fa in USA, focalizzandosi sull’innovazione più avanzata. Anche la Governance è un elemento molto importante, istituzioni come la European Research Council sono essenziali ed andrebbero potenziate. Inoltre, è essenziale il contributo delle Università e sono molto felice di vedere che la Luiss sia facendo molto bene”.
“Questo convegno ci ha mostrato tanti aspetti interessanti del mondo attuale e futuro. Uno, in particolare, mi ha colpito: l’influenza che può avere l’intelligenza artificiale sulle scelte del consumatore. Un’influenza che è stata misurata con criteri davvero significativi, che ci mostrano quanto questa influenza ci sia e quanto pieghi le regole del mercato. Oggi, dobbiamo fare i conti con una concorrenza che non è più libera, ma viene influenzata dall’uso di algoritmi”, ha commentato Paola Severino, Presidente della Luiss School of Law.
Secondo Andrea Prencipe, Rettore dell’Università Luiss, “l’Intelligenza artificiale ormai è diventata pervasiva. Per questo motivo, dobbiamo essere consapevoli che sarà sempre con noi, impatterà su tutte le professioni e, dunque, non può non essere gestita e regolamentata. Sotto il punto di vista della formazione, dobbiamo imparare a governarla e, quindi, studentesse e studenti debbono acquisire gli strumenti che permettano loro di interfacciarsi con queste macchine sempre più intelligenti”.
Nel corso dell’evento, sono stati conferiti dal Rettore Andrea Prencipe e dal Prorettore per la Ricerca Stefano Manzocchi i “Luiss Research Awards”, un riconoscimento ai professori dell’Ateneo che si sono distinti per la loro attività di ricerca accademica negli anni 2023 e 2024. Nel dettaglio, per il Dipartimento di Economia e Finanza sono stati premiati Fausto Gozzi (2023) ed Emilio Calvano (2024); per Scienze Politiche, Raffaele Marchetti (2023) e Livia De Giovanni (2024); per Giurisprudenza, Aldo Sandulli (2023) e Antonio Gullo (2024); per Impresa e Management, Valentina Meliciani (2023) e Federica Brunetta (2024). Il riconoscimento per la ricerca “engaged”, legata all’attività dei Centri di Ricerca, è stato infine consegnato a Giorgio Di Giorgio, Direttore del Casmef – Centro Arcelli per gli Studi Monetari E Finanziari (2023) e Paolo Boccardelli, Direttore del Centro di Ricerca in Strategic Change “Franco Fontana” e prossimo Rettore Luiss (2024).