(Teleborsa) – L’obiettivo di crescita del PIL dell’1% “è realistico”. E’ quanto assicurato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in una intervista a Bloomberg, aggiungendo “i dati Istat del terzo trimestre che arriveranno a breve ci diranno se queste previsioni sono confermate”.
“Questa previsione l’abbiamo fatta l’anno scorso perché i nostri modelli econometrici, che si sono dimostrati affidabili in passato, dimostravano che c’era questa possibilità. Oggi, l’andamento conferma queste aspettative”, ha spiegato Giorgetti, ammettendo che ora “c’è una situazione complessiva, a livello internazionale – a parte di conflitti e l’esplosione in Medioriente di una situazione dei crisi – che inevitabilmente condizionerà l’economia a livello mondiale e l’economia del nostro Paese”.
Parlando del rallentamento del manifatturiero, Giorgetti ha riconosciuto che “l’andamento non particolarmente felice di un’economia, come quella tedesca” sta avendo un impatto negativo sull’industria, ma “è stato più che compensato fino a questo momento dall’andamento die servizi”. “E’ evidente che la Vecchia Europa non cresce secondo le aspettative comuni – ha concluso – ma in questo quadro paradossalmente facciamo meglio di altri”.
Parlando degli obiettivi dichiarati di finanza pubblica, Giorgetti ha ricordato che l’obiettivo di deficit del 4,3% indicato sembrava “irrealistico” e invece è stato aggiornato e risulta migliore delle previsioni al 3,8%. “Stiamo dimostrando, – ha affermato – che non soltanto rispettiamo gli obiettivi che abbiamo dato, ma addirittura facciamo meglio”.
“Continuiamo con questo atteggiamento prudente, serio, responsabile – ha ribadito il titolare del MEF – . Ritengo che la credibilità sia fondamentale e che questo governo deve dare un messaggio di credibilità, quindi quello che promettiamo lo facciamo”.
Giorgetti ha parlato anche di tassare le imprese. “Le aziende non fanno beneficienza, i contributi volontari non esistono. La stella polare è l’articolo 53 della Costituzione, in base al quale tutti sono chiamati a contribuire in base alle proprie possibilità alle necessità della Nazione”, ha spiegato il Ministro, ricordando “noi siamo impegnati in un percorso particolarmente esigente di rientro ed abbiamo annunciato che rientreremo sotto il 3% nel 2026 e quindi stiamo approvando una Legge di bilancio in cui vengono chiesti sacrifici a tutti”.
“Questo – ha precisato – non significa tassare gli extraprofitti, significa tassare i profitti di chi li ha fatti e quindi questo è uno sforzo che tutto il sistema paese deve fare – privati, piccole, medie e grandi aziende – e soprattutto la Pubblica Amministrazione che sarà chiamata ad essere più performante e produttiva e quindi dare risultati migliori con spese inferiori”.
“Ci sarà soprattutto una diminuzione della spesa, ma ci sarà anche un intervento anche sulle entrate “, ha chiarito il titolare del MEF, smentendo che si possa parlare di tassare gli extraprofitti delle banche e non escludendo nessuno.
Parlando delle privatizzazioni, Giorgetti ha affermato “abbiamo già in cantiere alcune operazioni e quindi ci sarà un autunno-inverno particolarmente denso, perché venderemo la tranche di Poste già annunciata, poi venderemo un’altra tranche di Montepaschi. Con questo programma di privatizzazioni, in realtà, noi stiamo mettendo ordine e razionalizzando le forme di intervento dello Stato, ad esempio anche la vicenda che ruota attorno a TIM ed alla nascita di Netco risponde esattamente a questo topo di logica. Anche l’operazione relativa a Sparkle di questi giorni, testimonia che lo Stato c’è insieme ai privati e vuole raggiungere forme più efficienti di risposta.
Giorgetti ha confermato la vendita di un’altra quota di MPS “entro la fine dell’anno”, sempre in una prospettiva industriale nel medio periodo.