(Teleborsa) – “Abbiamo concentrato le risorse su alcune priorità fondamentali, con una visione di medio e lungo periodo, tenendo i conti in ordine e concentrandoci su una prospettiva di crescita del Sistema Italia, pur nel contesto internazionale tutt’altro che facile nel quale operiamo” così la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’incontro con i sindacati, a Palazzo Chigi, per discutere della Manovra.
Questo rappresenta “un cambio di passo” rispetto al passato – ha affermato la Premier – quando “si è preferito adottare misure più utili a raccogliere consenso nell’immediato che a gettare le basi per una crescita duratura“. Questo Governo – ha proseguito – raccoglie “la grave eredità di debiti che gravano come un macigno sui conti pubblici”, come i 38 miliardi che serviranno a finanziare il Superbonus varato dal Governo Conte Bis, per ristrutturare solo il 4% degli immobili residenziali italiani, a fronte die 30 miliardi spesi per questa Manovra. “La più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d’Italia” ha rimarcato.
Fra le priorità Meloni ha citato il sostegno ai redditi medio-bassi ed al lavoro, gli incentivi alle famiglie con figli, la riduzione della pressione fiscale, l’aumento delle risorse nella sanità e il rinnovo dei contratti pubblici. “Abbiamo deciso di confermare e potenziare le principali misure introdotte negli anni precedenti”, “rendendone alcune strutturali” – ha spiegato – come il taglio del cuneo fiscale, che è stato ampliato ai circa 1,3 milioni di lavoratori con redditi tra 35 a 40mila euro annui, seppur con un decalage “rispondendo a una tematica che era stata correttamente posta dai sindacati” e con diversa modalità di fruizione a seconda del reddito (bonus o detrazione).
E poi, ancora, la Presidente ha citato l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici, le tre aliquote Irpef, le misure per la famiglia e per la conciliazione vita-lavoro, il contributo di mille euro per i bimbi nati o adottati dal prossimo primo gennaio, l’aumento del bonus nido, il congedo parentale, la Carta dedicata a te a sostegno dei redditi più bassi e la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.
A favore delle imprese – ha proseguito – viene confermata la super deduzione del 120% del costo del lavoro per le nuove assunzioni, oltre ad incentivi occupazionali Coesione per l’assunzione di giovani, donne, per lo sviluppo occupazionale della Zes Unica per il Sud e gli incentivi per l’autoimpiego in settori strategici. E, ancora, il rifinanziamento della Sabatini a sostegno degli investimenti produttivi ed il credito d’imposta in favore delle imprese che realizzano investimenti nelle zone della Zes unica, la detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit. Introdotta che una misura in favore dei lavoratori fuori sede. Per il rinnovo dei contratti pubblici la manovra prevede uno stanziamento di 4,4 miliardi di euro nel triennio 2025-2027.
Infine, le pensioni: le minime saranno rivalutate oltre il livello di inflazione indicato dall’Istat mentre le uscite anticipate dal lavoro restano pressoché immutate.
Quanto ai bonus edilizi – afferma – “vengono gestiti con buon senso”, distinguendo tra prima casa e seconda casa e la possibilità di spalmare su dieci anni i crediti legati al 110%, così da tutelare i contribuenti che avrebbero rischiato di perdere la quota di detrazioni non utilizzata nell’anno.
Quanto alla sanità, meloni ha spiegato che “nel 2025 raggiungerà la cifra record di 136,5 miliardi. Questo vuol dire che, in due anni, il Fondo sanitario è aumentato di 10,5 miliardi di euro. Nel 2026 il fondo crescerà ancora e arriverà a 140,6 mld. La spesa sanitaria non aumenta solamente in termini assoluti, ma anche come spesa pro-capite, anche tenendo conto dell’inflazione”.
“La solidità, la credibilità e il coraggio di questo Governo hanno consentito di poter far partecipare banche e assicurazioni alla copertura della legge di bilancio”, ha concluso meloni , parlando di “un grande cambiamento rispetto al passato”, anche sotto il profilo fiscale, che sancisce un “riequilibrio del rapporto tra Stato e cittadini”.