(Teleborsa) – La correzione del PIL per il 2024 porta la crescita stimata allo 0,8% rispetto alla previsione dell’1% del governo. “I conti mostrano un andamento incoraggiante”, ma “il programma delineato nel PSB non è esente da rischi”, avverte Bankitalia nell’audizione in Parlamento sul Piano Strutturale di bilancio.
Sul piede di guerra i sindacati.
La Cgil minaccia lo sciopero generale: “dalla manovra solo tagli”.
La prossima legge di bilancio “inaugurerà una lunga stagione di rigore e tagli alla sanità, a istruzione e ricerca, alla previdenza, ai contratti collettivi nazionali di lavoro pubblici, agli enti locali, agli investimenti”. Così la Cgil, dopo l’Assemblea generale, avverte che “tutto ciò non è una prospettiva inevitabile, ma il risultato di una precisa scelta politica: quella di non toccare extraprofitti, profitti, rendite finanziare e immobiliari, grandi patrimoni, evasione fiscale e contributiva”.
Il sindacato ha dunque deciso di dare il via alla mobilitazione della Cgil fino a un’eventuale proclamazione dello sciopero generale.
Anche la Cisl avverte il governo: “Non toccate la spesa sociale”.
“Abbiamo ragionato sui contenuti di questo piano strutturale di bilancio che il governo dopo il passaggio deve mandare in Europa.
Sappiamo che saranno operate correzioni al rapporto deficit-PIL con un taglio di mezzo punto l’anno, per sette anni, nella prospettiva di recuperare dai 12 ai 13 miliardi di euro l’anno: abbiamo rappresentato al Pd che la nostra posizione in rapporto con il governo è che non si deve assolutamente toccare la spesa sociale: parliamo di lavoro, parliamo di previdenza, parliamo di sanità, parliamo di famiglie, parliamo di sostegno alla contrattazione”. Così il leader della Cisl, Luigi Sbarra, dopo un incontro con la leader del Pd, Elly Schlein.