(Teleborsa) – Nel periodo gennaio-marzo 2025, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 130.522 milioni di euro, con un aumento di 5.702 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+4,6%). È quanto emerge dal Bollettino del Dipartimento delle Finanze del MEF.
Le entrate totali ammontano a 130.522 milioni di euro (+5.702 milioni di euro, pari a +4,6%). Le imposte dirette si attestano a 76.734 milioni di euro (+3.616 milioni di euro, pari a +4,9%) e le imposte indirette risultano pari a 53.788 milioni di euro (+2.086 milioni di euro, pari a +4,0%).
Imposte dirette
Il gettito IRPEF, che si è attestato a 63.215 milioni di euro (+447 milioni di euro, pari a +0,7%), riflette l’andamento delle seguenti componenti: ritenute effettuate sui redditi dei dipendenti del settore privato, 28.729 milioni di euro (+321 milioni di euro, pari a +1,1%); ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico, 27.564 milioni di euro (-759 milioni di euro, pari a -2,7%); ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi,4.135 milioni di euro (+429 milioni di euro, pari a +11,6%); ritenute a titolo di acconto applicate ai pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per le spese per le quali spetta la detrazione d’imposta, 1.517 milioni di euro (+572 milioni di euro, pari a +60,5%); versamenti in autoliquidazione, 1.270 milioni di euro (-116 milioni di euro, pari a -8,4%).
L’IRES è risultata pari a 2.446 milioni di euro (+368 milioni di euro, pari a +17,7%). Dall’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale sono affluiti 4.174 milioni di euro (-53 milioni di euro, pari a -1,3%). L’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze evidenzia un gettito pari a 1.628 milioni di euro (+1.299 milioni di euro, pari a +394,8%), mentre il gettito affluito all’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione 1.503 milioni di euro (+1.240 milioni di euro, pari +471,5%).
Imposte indirette
Le entrate IVA sono risultate pari a 37.227 milioni di euro (+940 milioni di euro, pari a +2,6%): 32.602 milioni di euro (+825 milioni di euro, pari a +2,6%) derivano dalla componente relativa agli scambi interni, di cui 4.204 milioni di euro (+385 milioni di euro, pari a +10,1%) dai versamenti delle P.A. a titolo di split payment (L. n. 190/2014); 4.625 milioni di euro (+115 milioni di euro, pari a +2,5%) affluiscono dal prelievo sulle importazioni.
Il gettito delle imposte sulle transazioni presenta i seguenti andamenti: l’imposta di registro ha generato entrate per 1.460 milioni di euro (+64 milioni di euro, pari a +4,6%); l’imposta di bollo per 1.410 milioni di euro (+265 milioni di euro, pari a +23,1%); le tasse e imposte ipotecarie per 432 milioni di euro (-8 milioni di euro, pari a -1,8%); i diritti catastali e di scritturato per 179 milioni di euro (-7 milioni di euro, pari a -3,8%).
Tra le altre imposte sugli affari, l’imposta sulle assicurazioni ammonta a 387 milioni di euro (+87 milioni di euro, pari a +29,0%). I canoni di abbonamento radio e TV risultano pari a 189 milioni di euro (+16 milioni di euro, pari a +9,2%), le concessioni governative a 387 milioni di euro (+1 milioni di euro, pari a +0,3%) e le tasse automobilistiche a 91 milioni di euro (-6 milioni di euro, pari a -6,2%).
L’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (oli minerali) si attesta a 5.076 milioni di euro (+120 milioni di euro, pari a +2,4%), l’accisa sull’energia elettrica e addizionali ammonta a 828 milioni (+130 milioni, pari a +18,6%), mentre l’accisa sul gas naturale per combustione (gas metano) ha generato entrate per 609 milioni di euro (+128 milioni di euro, pari a +26,6%).
Composizione percentuale per tipologia
L’analisi della composizione percentuale rispetto al totale per tipologia di imposta, presenta una diminuzione dell’IRPEF pari a 1,9 punti percentuali rispetto al 2024 (48,4 vs 50,3), mentre le imposte che rientrano nella categoria “altre dirette” presentano un aumento pari a 2,1 punti percentuali (10,4 vs 8,3). Nella categoria delle imposte indirette si evidenziano la diminuzione dell’IVA di 0,6 punti percentuali (28,5 vs 29,1), la diminuzione degli oli minerali di 0,1 punti percentuali (3,9 vs 4,0) e l’aumento delle “altre indirette” pari a 0,4 punti (8,8 vs 8,4) percentuali.