(Teleborsa) – Il florovivaismo si conferma uni dei settori di punta del Made in Italy e continua a fare numeri da record – rappresenta il 4,7% della produzione agricola e l’export vale il 5,1% di quello mondiale – nonostante l’impatto del meteo avverso (grandinate o gelate tardive, periodi prolungati di caldo intenso, assenza di precipitazioni o abbondanti piogge) e la volatilità dei costi sopportati dagli agricoltori.
E’ quanto sottolinea Myplant & Garden, la più grande fiera b2b del florovivaismo, del garden, del paesaggio e del verde sportivo, in programma alla Fiera di Milano Rho dal 19 al 21 febbraio 2025. L’ultima edizione, a febbraio 2024, ha registrato grandi numeri con 762 espositori (+15% sul 2023), 204 delegazioni di buyer internazionali (+27%) e 25.000 presenze (+8%), con 45 Paesi rappresentati in 4 continenti.
Nel 2023, la produzione florovivaistica nazionale si è mantenuta attorno al picco raggiunto nel 2022, con 3 miliardi e 143 milioni di euro di valore, pari al 4,7% della produzione agricola italiana. In particolare, le coltivazioni floricole si sono assestate a 1,465 miliardi di euro (il 2,2% delle produzioni agricole italiane), mentre le produzioni vivaistiche si mantengono a 1,678 miliardi di euro (il 2,5% delle coltivazioni agricole italiane).
Anche l’export si conferma ai vertici internazionali, attestando l’Italia quale seconda potenza esportatrice europea e terza mondiale, con oltre 1,2 miliardi di euro di prodotti vegetali, pari al 5,1% dell’export mondiale (stabile sul 2022). “La stabilità dell’export italiano è un dato molto importante e apprezzabile – sottolineano da Myplant -, in un quadro in cui molte altre grandi potenze del comparto hanno mostrato cali e incertezze nell’export. Le produzioni italiane sono una eccellenza riconosciuta nel mondo, che si mostra resiliente anche in periodi difficili”.
Lo scenario mondiale è dominato dai Paesi Bassi, che rappresentano il 48,2% dell’export planetario, seguiti dalla Colombia che rappresenta l’8,2% dell’export (quasi 2 miliardi di euro). Dopo l’Italia, seguono la Germania (4,1% sul totale) e l’Ecuador (3,9% sul totale). Per contro, spiccano i cali in doppia cifra di Cina (in decima posizione col 2% sull’export globale) e USA (in undicesima posizione con l’1,9% dell’export planetario) assieme alla Danimarca, che si colloca al dodicesimo posto (1,7% dell’export mondiale.
Per quanto ancora marginali, spiccano gli aumenti in percentuale dell’export italiano verso Croazia (+12% oltre quota 14,5 milioni di euro) e Turchia (+75% a quota 13 milioni).
Fra i principali mercati di approvvigionamento del florovivaismo c’è il Vecchio Continente: i Paesi Bassi sono il principale fornitore di prodotti florovivaistici (circa il 69% dell’import totale in Italia), seguiti da Spagna (il 7,3%), Francia (5,2%), Germania (4,6%) e Polonia (3,3%).
La bilancia commerciale del comparto si conferma positiva con un avanzo stimato di 315 milioni di euro. Particolarmente positivi per il saldo italiano sono gli scambi con Francia (+220 milioni), Germania (+150 milioni), Svizzera (+58 milioni), Gran Bretagna (+44 milioni nonostante il calo dell’export). Saldi negativi invece verso Spagna (-25 milioni) e Paesi Bassi (-400 milioni).
Da segnalare anche la solidità delle voci relative alle attività di supporto e secondarie al settore agricolo: +26,5% per la manutenzione dei terreni e +20% per la sistemazione di parchi e giardini.