(Teleborsa) – Nel 2022 l’Italia è stato uno dei Paesi Ocse con il più basso tasso di fecondità totale (TFR) insieme a Spagna (1,2 figlio per donna) e Corea del Sud (0,7). È quanto emerge dal rapporto Ocse “Society at a Glance 2024”. L’Ocse ha osservato che la diminuzione della prole “è andata di pari passo con l’aumento dell’età in cui le madri hanno il primo figlio, cifra che è cresciuta da 26,5 anni nel 2000, in media Ocse, a 29,5 nel 2022″. In generale tutti i Paesi dell’Ocse stanno registrando un declino di lungo termine del tasso di fecondità totale.
Aumenta anche il numero di donne senza figli: in Spagna e Italia una su quattro nata nella coorte del 1975 risulta essere permanentemente senza figli. In Giappone la quota è stata del 28%.
“C’è stata una battuta d’arresto temporanea, il calo durante gli anni 2000, ma l’indice ha registrato da allora una nuova tendenza al ribasso dopo la grande crisi finanziaria del 2007-2008″, evidenza il rapporto, secondo cui il tasso di fecondità totale è “diminuito ad appena 1,5 bambini per donna nel 2022, in media nei paesi Ocse, ben al di sotto del cosiddetto “livello di sostituzione” di 2,1 bambini per donna”. Tra i Paesi Ocse nel 2022, “il tasso più alto è stato registrato in Israele con 2,9 figli per donna, seguito da Messico e Francia con 1,8 figli per donna”.
Il rapporto evidenzia che le scelte personali di avere un figlio “dipendono da una vasta gamma di fattori, come la sicurezza economica e finanziaria, i costi di educazione dei figli, le norme sociali, le condizioni personali e mediche, le condizioni del mercato del lavoro e l’ambiente della politica familiare”. Negli ultimi decenni, molti di questi fattori sono cambiati, fa notare l’analisi: “i giovani trovano più difficile diventare finanziariamente indipendenti e trovare stabilità nei mercati del lavoro e degli alloggi: l’aumento dei costi degli alloggi si scopre avere un effetto negativo sui TFR”.
“Un susseguirsi di crisi globali (ad es. COVID-19, preoccupazioni per i problemi climatici, la crisi del costo della vita) ha inoltre aumentato le insicurezze (economiche) tra i giovani, il che complica la loro transizione verso la genitorialità. I giovani trovano sempre più un significato nella vita al di fuori della genitorialità, e sembra esserci una maggiore accettazione di non avere figli”, ha rilevato il rapporto.
(Foto: © gilc | 123RF)