(Teleborsa) – Si è svolto ieri 21 ottobre l’incontro “Cultura e Sostenibilità nell’Ambiente Costruito”, nello scenario post-industriale del MUDEC – Museo delle Culture di Milano -cui ha partecipato un pubblico specializzato.
Il saluto del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha aperto il confronto di esperti, istituzioni e leader del settore per esplorare pratiche operative di sviluppo sostenibile applicate alla filiera dell’edilizia e – più in generale – dell’ambiente costruito, al fine di promuovere una transizione giusta, praticabile e proficua per le persone e per il Paese.
Relatori istituzionali nel primo panel e alcuni tra i principali attori di mercato nel secondo, si sono confrontati su temi cruciali della transizione in atto e hanno discusso dell’ integrazione e delle migliori pratiche nazionali improntate alle prassi di Sostenibilità ed ESG nei processi di progettazione, realizzazione e gestione degli asset edilizi e infrastrutturali.
“L’Italia, con oltre 20 milioni di metri quadrati di edifici, tra certificati e in via di certificazione in conformità ai principali protocolli energetico-ambientali rating system, è seconda in Europa e tra i primi dieci paesi al mondo” – ha dichiarato Marco Mari, Sustainability and Policy Advisor – che ha aperto e moderato l’ evento – “oggi, con le tante esperienze innovative nel settore privato e nei processi di green procurement nel settore pubblico, il nostro Paese, più di ogni altro, è capace di coniugare cultura e sostenibilità nella rigenerazione urbana, periurbana e dei tanti scrigni di cultura presenti nelle aree interne. Possiamo essere gli artefici di un nuovo paradigma, Heritage &Sustainability anticipando ed interpretando la frontiera europea del New European Bauhaus e delle più recenti direttive EU, in modo innovativo, originale e nel rispetto delle caratteristiche e peculiarità che ci differenziano dagli altri Paesi Membri”.
Il New European Bauhaus EU, iniziativa europea che mira a coniugare cultura, sostenibilità e inclusione sociale, rappresenta una risposta alle sfide globali del cambiamento climatico e della crisi abitativa, incoraggiando la creazione di ambienti che riflettano i valori europei di bellezza, sostenibilità e inclusione, ma richiede che si adottino pratiche per l’intero ciclo di vita degli asset, non solo per le opere di nuova costruzione. Nella nostra esperienza ultra ventennale nel settore del Facility Management, siamo chiamati ogni giorno ad affrontare sfide nella gestione e nel miglioramento delle prestazioni anche di edifici storici”, ha dichiarato Luigi Cavallari, CEO di Natuna e nel dar seguito alle sempre più frequenti richieste dei Committenti di rispondenza ai criteri ESG e ai processi di certificazione della sostenibilità degli asset immobiliari ed infrastrutturali, spesso constatiamo come molte delle prassi previste siano già parte integrante – a volte inconsapevolmente – dell’operato quotidiano. Si tratta a nostro avviso di ripristinare, attraverso competenze distintive, quelle prassi che un tempo definivamo come “la buona regola d’arte” e di affrontarle in maniera strutturata e con processi che permettano di renderne conto anche a certificatori indipendenti. Abbiamo fortemente voluto questo evento per condividere una riflessione positiva con tutti gli attori del settore e, insieme anche al Federico Silvestri, AD de Il Sole24Ore Cultura, abbiamo individuato il MUDEC quale perfetto scenario capace di assorbire ed amplificare un messaggio autentico e contemporaneo di cultura e sviluppo sostenibile”.
Attorno alle idee emerse, i partecipanti hanno sottolineato la necessità che gli attori istituzionali del nostro Paese ascoltino e portino a sintesi normativa queste buone pratiche, per affrontare le sfide del settore e rilanciare e sostenere la leadership della filiera italiana dell’ambiente costruito nel mondo, secondo il nuovo paradigma “Heritage and Sustainability”. La collaborazione tra istituzioni, professionisti e cittadini è fondamentale per rendere realmente sostenibile e innovativo il nostro patrimonio edilizio ed infrastrutturale,
anche e soprattutto quando ha valenza storico testimoniale. In tal senso, l’evento organizzato da Natuna ha “posto le basi per un dialogo concreto e fattivo”.