(Teleborsa) – Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha dichiarato che sul nucleare serve “una presa di coscienza” se si vuole affrontare con razionalità il tema del raddoppio dei consumi elettrici da parte dell’Italia tra 15-20 anni. Intervenuto al convegno “Una transizione ecologica giusta e raggiungibile”, il ministro ha affermato di aver notato con stupore “un’apertura completamente diversa” da parte dei più giovani.
“Noi oggi consumiamo 310-15 Terawattora di energia elettrica, siamo dei grandi consumatori, sono miliardi di kilowattora e tutti gli indicatori ci danno tra 15-20 anni più che raddoppierà. Ma come lo raggiungiamo?”, ha sottolineato Pichetto. Il ministro ha sottolineato la resistenza dei tanti comitati che sono contrari a “fotovoltaico, pala eolica, va bene tutto purché sia nell’altro comune”. “C’è gente che mi manda l’e-mail dicendo non voglio il deposito dei rifiuti nucleari nella mia città o nella mia regione e per caso è all’uscita dell’ospedale dove è andato a fare la radiografia. È questa la necessità di una di una presa di coscienza”, ha spiegato.
“Alcune barre che abbiamo ancora devono andare per ultime in Francia a essere vetrificata. Di fatto sono in Francia e sono in Inghilterra. Stiamo rinnovando l’accordo con la Francia visto che scade il 31 dicembre 2025. È interessante la parte della trattativa di rinnovo perché la stessa Francia chiede diritto di prelievo”, ha affermato il ministro.
“I francesi dicono: sì te le tengo qui mi paghi pure un affitto, ma io voglio prelevare perché queste scorie delle nostre centrali smantellate 37 anni fa, dopo il referendum, sono una materia prima per i nuovi reattori“. Il ministro ha spiegato che serve una soluzione per le scorie a bassa intensità che “produciamo in quantità colossale, perché, ad esempio, non c’é ospedale che non abbia reparto che non produce rifiuti. Questi sono stoccati provvisoriamente un po’ dappertutto”.
Secondo il ministro va trovata una soluzione anche “per le grandi scorie geologiche. È chiaro che in questo caso il deposito deve essere uno solo, ma si sta valutando di fare un geologico per più paesi, anche a livello europeo dei 27″.