(Teleborsa) – Proprio nei giorni scorsi, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Lazio hanno firmato un Accordo di Programma per “la realizzazione di iniziative innovative per la rigenerazione urbana, il recupero e la riqualificazione del patrimonio abitativo sociale di Roma e dell’intera regione”. In totale, saranno messi a disposizione quasi 54 milioni di euro, di cui 43,9 milioni provenienti da fondi del Mit e oltre 10 milioni dalla Regione.
Anche l’arte ha un ruolo più che rilevante nel rigenerare una città, una zona o anche soltanto una infrastruttura architettonica e molti dei più recenti interventi hanno avuto luogo nel quartiere Ostiense, la cui anima industriale risalente ai primi del ‘900 resta ben riconoscibile nel Gazometro, all’epoca serbatoio di gas all’avanguardia – da record persino – per il polo industriale che si era formato sulla riva del fiume Tevere.
Da questo retaggio sono nate le Industrie Fluviali, un hub innovativo che sviluppa iniziative ibride, aperte e inclusive e che, in seguito alla trasformazione di una fabbrica dismessa, sono diventate uno spazio polifunzionale e una piattaforma per progetti con significativi impatti sociali e collaborazioni locali. L’ultimo progetto curato da WIDE – Art based spots, il cantiere artistico che anima le estati delle Industrie Fluviali con grandi d’arte, dj-set, laboratori e residenze d’artista, riguarda il Ponte della Scienza.
Esso unisce i quartieri Marconi e Ostiense, dal Grande Gazometro al Teatro India e grazie alle sinergie messe in campo da Industrie Fluviali con il loro cantiere artistico, il sostegno del Dipartimento Attività Culturali di Roma Capitale e con il patrocinio del Municipio VIII, si è trasformato in un’opera d’arte calpestabile e ciclabile, che porta luce e colore sul manto dell’infrastruttura che da anni era soggetta a una importante usura.
Firmata dall’artista marchigiano Giulio Vesprini, fra i più noti street-artist italiani e autore di numerose opere calpestabili sui playground di tutta la Penisola, l’opera – un vero e proprio viaggio cromatico sospesi sul Tevere – scaturisce da una riflessione sul paesaggio circostante. Se osservata dall’alto, ogni suo componente si armonizza perfettamente con l’ambiente fluviale sottostante, come se il ponte fungesse da lente per contemplare il panorama composto dal fiume, dalla vegetazione circostante e dagli argini. Le piante si trasformano in forme arrotondate, il fiume diventa la rappresentazione stessa dell’acqua, azzurra e luminosa. L’artista ha voluto che la natura si riappropriasse del proprio spazio, e al contempo lo condividesse con la comunità che lo vive, permettendo a quest’ultima di riscoprire l’importanza del Tevere, spesso trascurato.
È possibile, con un minimo sforzo, ampliare il discorso sull’importanza, l’attualità e la necessità di una vasta operazione di rigenerazione urbana su scala nazionale: si tratta infatti di una straordinaria opportunità per trasformare le aree dismesse, migliorare la qualità della vita, stimolare la crescita economica e realizzare tutti questi obiettivi anche in ottica green e eco-sostenibile.
Roma, certamente, si trova al centro di questo importante processo di trasformazione, con progetti ambiziosi che mirano a creare una città sostenibile e all’avanguardia soprattutto per le grandi sfide che attendono la capitale di qui a poco, come l’appuntamento con il Giubileo 2025.
Tuttavia l’argomento è molto caldo in tutta la penisola, tanto che il “Primo Rapporto Nazionale” di Scenari Immobiliari e Urban UP | Unipol, pubblicato il 30 novembre 2023, fornisce una visione più che mai dettagliata di tutte le azioni concrete e in potenza di rigenerazione urbana in Italia entro il 2050.
Dal report emerge che in Italia saranno rinnovati 920 chilometri quadrati, con 350 milioni di metri quadrati di superfici edificabili. Si prevede, inoltre, un fatturato industriale complessivo di 2.300 miliardi di euro e la creazione di 100.000 nuovi posti di lavoro. Le regioni che trarranno maggior vantaggio da questi interventi saranno Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e, appunto, il Lazio; questo fenomeno avrà secondo gli esperti un impatto significativo sulle finanze pubbliche, con un gettito fiscale aggiuntivo annuale stimato tra i 20 e i 25 miliardi di euro.