(Teleborsa) – Il Parlamento italiano ha commemorato Papa Francesco. Le Camera dei Deputati e Senato si sono riunite in seduta comune nell’Aula di Montecitorio, pieno in ogni ordine di posto. Presente anche il governo al suo completo. Deputati e senatori insieme hanno applaudito gli interventi dei presidenti della Camera e del Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Tutti in piedi, anche in tribuna, per il minuto di silenzio chiesto da Fontana per commemorare Francesco, seguito da un lungo applauso.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo ha descritto come il “Papa degli ultimi”, “delle periferie fisiche ed esistenziali”, che “ha restituito voce a chi non l’aveva anche rompendo gli schemi perché diceva non devi avere paura di andare controcorrente se devi fare una cosa buona”. “Così, il papa venuto da lontano è entrato nel cuore delle persone”, ha detto la presidente del Consiglio.
Papa Francesco “sapeva essere determinato, ma quando parlavi con lui non esistevano barriere, non creava barriere. Con lui eri a tuo agio, potevi parlare di tutto, e raccontarti senza filtri e senza timore di essere giudicato – ha ricordato Meloni –. Poteva vedere la tua anima e guardarti a nudo. Come se per lui significasse dire io ci sono per te”.
“Ti faceva sentire prezioso, in quanto essere unico e irripetibile come ogni essere umano – ha proseguito –. Sarò sempre grata per il tempo trascorso insieme, per gli insegnamenti e i consigli”. Papa Francesco, ha aggiunto, “diceva che la diplomazia è un esercizio di umiltà, perché richiede di sacrificare un po’ dell’amor proprio per comprendere le ragioni e il punto vista dell’altro. Un insegnamento che intendiamo coltivare”. Papa Francesco, ha concluso, “non ha smesso di invocare la pace, la fine delle guerre che finiscono l’umanità, dalla martoriata Ucraina al Medio Oriente, passando per il Sael, lo ha fatto anche quando sapeva che alcuni avrebbero potuto non capire e che le sue parole potevano essere travisate e strumentalizzate. Ma i suoi molteplici appelli alla pace oggi sono ulteriore monito alla responsabilità”.
“La scelta di quel nome – ha ricordato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana – fece subito comprendere l’attenzione che avrebbe avuto per gli ultimi, per le persone malate e per chi soffre. Ha voluto sempre camminare accanto a tutti, senza escludere nessuno. Il suo Magistero, fondato sulla solidarietà e sulla difesa della dignità umana, è stato un esempio di vicinanza ai fedeli e di impegno a favore anche delle persone anziane e dei più deboli. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo per i Cattolici e per l’intera comunità internazionale. Religiosi e laici, credenti e non credenti si stringono nel ricordo di un uomo che ha svolto la propria missione con spirito di sacrificio e di abnegazione cristiana”.
“Camera e Senato si ritrovano oggi riunite in questa Aula per rendere omaggio a un Pontefice che abbiamo amato e ammirato per l’instancabile forza ed energia con cui si è battuto per la giustizia, la pace e la fraternità tra i Popoli e le Nazioni”, ha dichiarato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “La profondità del Suo messaggio di fede e di speranza ha saputo toccare le corde più profonde dei nostri cuori. E persino in queste ultime settimane, nonostante la malattia lo avesse fortemente debilitato, Papa Francesco mai ha smesso di far sentire la sua voce affinché i conflitti, le divisioni e le guerre venissero superate. È stato un autentico testimone di fede vissuta, capace di incarnare fondamentali valori di misericordia e solidarietà”, ha aggiunto La Russa.