(Teleborsa) – In una risoluzione adottata oggi, il Parlamento europeo ha definito la propria visione per il bilancio dell’UE 2028–2034. Nel testo, non legislativo, approvato con 317 voti a favore, 206 contrari e 123 astensioni, i deputati hanno chiesto un quadro finanziario pluriennale (QFP) “significativamente più ambizioso”, in grado di rispondere alle crescenti aspettative dei cittadini europei in un contesto globale instabile. Le priorità del Parlamento confluiranno nella proposta della Commissione sul prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, attesa per luglio 2025.
Il tetto di spesa attuale, pari all’1% del reddito nazionale lordo (RNL) dell’UE-27, non è sufficiente ad affrontare il crescente numero di crisi e sfide, si afferma nella risoluzione. Con il progressivo disimpegno degli Stati Uniti nella scena globale, la spesa dell’UE dovrà far fronte a varie sfide, avvertono i deputati: la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, un contesto economico e sociale difficile, il divario di competitività e il peggioramento della crisi climatica e della biodiversità.
No ai piani nazionali unici
Il Parlamento respinge l’idea della Commissione di replicare il modello del dispositivo per la ripresa e la resilienza basato su “un piano nazionale per Stato membro”. I deputati chiedono invece una struttura che garantisca trasparenza, scrutinio parlamentare e il coinvolgimento delle autorità regionali e locali, nonché di tutti gli attori coinvolti. Nella risoluzione, si riafferma inoltre il ruolo fondamentale della politica di coesione nel rafforzare il mercato unico, ridurre le disuguaglianze e combattere la povertà.
Competitività e difesa
I deputati reputano inadeguata la proposta di un “fondo per la competitività” che accorperebbe vari programmi esistenti. Chiedono invece la creazione di un nuovo fondo mirato che permetta di mobilitare investimenti pubblici e privati attraverso meccanismi di condivisione dei rischi sostenuti dall’UE. Inoltre, pur ritenendo necessario un aumento della spesa per la difesa, i deputati avvertono che ciò non deve compromettere le politiche sociali, ambientali e gli impegni storici dell’UE.
Semplificazione, flessibilità e Stato di diritto
Il prossimo bilancio a lungo termine deve ridurre gli oneri burocratici superflui per i beneficiari, affermano i deputati, senza però aumentare i margini di manovra della Commissione a scapito del controllo democratico del Parlamento. I deputati chiedono un bilancio semplificato, ma anche più trasparente.
Nella risoluzione viene evidenziata la necessità di una maggiore flessibilità nella spesa: ogni settore strategico dovrà includere meccanismi di risposta alle crisi e gli aiuti umanitari dovranno essere adeguatamente tutelati da possibili tagli. Secondo i deputati, il prossimo QFP dovrebbe includere due strumenti speciali: uno per gli aiuti in caso di catastrofi e uno per affrontare sfide impreviste.
Si sottolinea inoltre sulla necessità di vincolare l’accesso ai fondi al rispetto dei valori dell’UE e dello Stato di diritto, introducendo un meccanismo di “condizionalità intelligente” per evitare di penalizzare i beneficiari per le azioni dei rispettivi governi.
Rimborso del debito e emissioni comuni
I deputati chiedono che il rimborso del debito per NextGenerationEU non comprometta i finanziamenti per le principali priorità dell’UE. È necessaria una chiara separazione tra il rimborso del debito e la spesa per i programmi, affermano, esortando il Consiglio ad introdurre nuove fonti di entrate. Il ricorso al debito congiunto è considerato uno strumento valido per affrontare crisi comuni a livello dell’Unione, come quelle negli ambiti di sicurezza e difesa.