(Teleborsa) – Previndai, il Fondo pensione dei dirigenti industriali (le cui parti istitutive sono Confindustria e Federmanager), ha archiviato il 2024 con risultati positivi per i due comparti finanziari, Bilanciato e Sviluppo, che hanno chiuso rispettivamente a +6,9% e +10,25%, dopo un 2023 già molto positivo. Buoni anche i risultati delle linee garantite, sempre stabili, attorno al 2%: Assicurativo 1990 (2,3%), Assicurativo 2014 (2%) e assicurativo 2024 (2,1%).
“Il 2024 si conferma un anno decisamente positivo per i nostri iscritti, con rendimenti molto interessanti per tutti i comparti – ha commentato il presidente Giuseppe Straniero – Si evidenzia la performance di Sviluppo, di natura azionaria e quindi più adatto a chi sia ancora nel pieno della carriera, che ha messo a segno più del 10% al netto di fiscalità e costi di gestione. Ma anche chi avesse scelto soluzioni più caute non sarà rimasto deluso dai rendimenti di Previndai. Da parte nostra rinnoviamo il nostro impegno per massimizzare gli investimenti dei dirigenti che scelgono di affidarsi a noi, sempre con la prudenza tipica di un investitore previdenziale ma con le antenne ben dritte per cogliere le opportunità che i mercati possono offrire”.
Secondo i dati provvisori diffusi a fine gennaio dalla Covip (l’Autorità di vigilanza sui fondi pensione), i rendimenti medi annui netti a cinque anni dei fondi pensione negoziali oscillano tra lo 0,5% delle linee garantite e il 4,7% di quelle azionarie, passando per il 2 % delle bilanciate. Nello stesso arco temporale i comparti garantiti di Previndai (che non sono direttamente comparabili perché prodotti di tipo assicurativo) hanno registrato un 2% medio annuo netto mentre il comparto finanziario azionario (Sviluppo) si è attestato al 5,1% e quello bilanciato al 3%. Per i fondi aperti la performance è stata dello 0,2% per le linee garantite, 2,5% per le bilanciate e 5,1% per le azionarie mentre i Pip hanno registrato, rispettivamente, 1,3% per le gestioni separate (comparabili con gli Assicurativi di Previndai), 1,8% per i comparti bilanciati e 5,1% per gli azionari.
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