(Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato di non avviare l’istruttoria con riguardo all’operazione con cui PTI Italia sta acquisendo un ramo d’azienda di Iliad Italia costituito da infrastrutture passive per la telefonia mobile.
PTI Italia è una società di diritto italiano indirettamente controllata dal gruppo Phoenix Tower International, attivo nel settore delle infrastrutture wireless, attraverso un portafoglio di oltre 25.000 siti presenti in più di venti paesi in Europa e in America. Il ramo d’azienda è costituito da 1.900 infrastrutture passive per la telefonia mobile (“siti”), consistenti in costruzioni, recinzioni, torri, tralicci, pali, fondazioni e armadietti, nonché qualsiasi attrezzatura relativa al funzionamento e alla sicurezza dei siti stessi.
L’Antitrust ritiene che l’operazione non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva nei mercati interessati e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante.
L’Autorità spiega che PTI Italia rappresenta un operatore di rilevanza molto limitata, con una quota di mercato precedente al perfezionamento dell’operazione inferiore al 5%. Il ramo di azienda oggetto di acquisizione è stato finora attivo prevalentemente a favore della stessa Iliad (e dunque con attività captive) e solo in minima parte risultava attivo nella fornitura di servizi di hosting a terzi, con una quota del tutto marginale.
Più in generale, viene spiegato che il mercato risulta caratterizzato dalla presenza in Italia di due importanti operatori quali INWIT e Cellnex Italia, i quali rappresentano da soli oltre il 90% dei macro-siti in Italia.