(Teleborsa) – La Polizia Stradale ha sequestrato numerosi autovelox non a norma, partendo da Cosenza, a distanza di un anno dall’emissione di un analogo provvedimento che poi però non ha avuto seguito. Questa azione potrebbe portare all’annullamento delle multe e alla restituzione delle somme. Il rappresentante legale della società fornitrice dei dispositivi è stato denunciato per frode nella pubblica fornitura. L’intervento ha coinvolto comuni da nord a sud, tra cui Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini, San Martino in Pensiliis.
“La Lega, in primis il ministro Matteo Salvini è al lavoro per mettere ordine in una situazione di caos. La salvaguardia degli utenti della strada e dei pedoni è una priorità, ma senza tartassare i cittadini con migliaia di autovelox illegali che non aumentano la sicurezza ma solo le multe”, si legge in una nota del partito.
Il provvedimento di scollegamento dei dispositivi è stato disposto dal Gip di Cosenza nell’ambito di un’indagine della Procura cosentina, interessando diverse strade calabresi e altre aree d’Italia. La Polstrada ha rilevato che il sistema T-exspeed v 2.0 non era omologato e che il prototipo differiva dalla versione fornita ai comuni.
Gli accertamenti hanno consentito di verificare nello specifico “non solo la mancata omologazione ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di un danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici cui si rivolgono riconoscono oltre all’annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese”.
“Il prototipo depositato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha chiarito Giancarlo Baiano dirigente della Polstrada di Cosenza – è risultato differente dalla versione modificata che la società ha fornito, in un secondo momento, ai Comuni. Il provvedimento – ha aggiunto – è stato per questo notificato alla società che fornisce questa tipologia di servizi con questo apparato e ovviamente anche ai comuni che hanno contratto d’uso con società”.