(Teleborsa) – Dei 30 Paesi europei sviluppati con rating di S&P – che comprendono anche i quattro i membri del G7 –, 26 hanno mantenuto un Outlook stabile, dopo una serie di declassamenti avvenuti all’inizio dell’anno. Gli altri quattro – Andorra, Cipro, Grecia e Portogallo – hanno invece mantenuto un Outlook positivo. È quanto è emerso dai rapporti di S&P Global Ratings che analizzano i trend di metà anno 2024 per i rating sovrani dei mercati sviluppati Europei e i mercati emergenti EMEA.
“Le decisioni sulle finanze pubbliche da parte di governi nuovi o ancora da formare che hanno visto un forte aumento del debito pubblico in seguito alla pandemia – in particolare Belgio, Francia e Regno Unito – potrebbero influenzare i rating”, segnalano gli analisti della società di rating. “Poiché l’unione fiscale, dei mercati dei capitali e dell’economia non è ancora stata completata, l’Europa si trova in una posizione di svantaggio competitivo rispetto agli Stati Uniti, il che si manifesta con l’aumento del divario di produttività tra i due blocchi economici”, hanno poi fatto notare.
Per quanto riguarda i mercati emergenti Emea, gli Outlook positivi superano quelli negativi con un rapporto superiore a 3:1, sebbene i rating rimangano due notch al di sotto dei livelli raggiunti poco prima della crisi finanziaria globale del 2008. Quelli negativi invece riflettono principalmente il peggioramento degli squilibri fiscali, spesso legati a tensioni sociali o conflitti militari. Escludendo i grandi esportatori del settore energy, il rapporto debito pubblico/PIL nella regione è in media superiore di 8 punti percentuali rispetto a prima della pandemia e della guerra tra Russia e Ucraina.
S&P ha fatto notare che i sovrani con rating con Outlook positivo condividono alcuni fattori comuni, tra cui un migliore coordinamento delle politiche fiscali e monetarie, risultati fiscali più solidi e per la maggior parte dei casi economie ragionevolmente aperte.