(Teleborsa) – “L’Europa è impegnata in una lotta. Una lotta per un continente integro che viva in pace, per un’Europa libera e indipendente. Una lotta per i nostri valori e le nostre democrazie, per la libertà e la capacità di scrivere da soli il nostro destino. Possiamo esserne certi: è una lotta per il nostro futuro”. Così la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dato avvio al suo discorso sullo Stato dell’Unione dinanzi all’Europarlamento.
“Si profila uno scontro per un nuovo ordine mondiale basato sul potere. Quindi, sì, l’Europa deve combattere e conquistarsi un posto in un mondo in cui molte grandi potenze hanno nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo o apertamente ostile”, ha proseguito von der Leyen, ribadendo “è ora che l’Europa si renda indipendente. Credo che sia questa la missione della nostra Unione: riuscire a tutelare la difesa e la sicurezza, avere il controllo delle tecnologie e delle energie che alimenteranno le nostre economie, decidere in che tipo di società e democrazia vogliamo vivere, aprirci al mondo e scegliere partenariati con alleati, vecchi e nuovi”.
“Ho perso il conto di quante volte mi è stato detto che l’Europa non poteva fare una determinata cosa. L’ho sentito dire durante la pandemia, a proposito del piano di ripresa, della difesa, del sostegno all’Ucraina, della sicurezza energetica, e così via. Eppure ogni volta l’Europa è rimasta unita ce l’ha fatta. Ora dobbiamo fare lo stesso”, ha rimarcato la Presidente aggiungendo “L’appello che lancio oggi è quindi un appello all’unità”.
Parlando dell’Ucraina, la numero uno della Commissione europea ha affermato che i valori di “libertà e l’indipendenza sono quello per cui stanno combattendo” gli ucraini e “questa guerra deve finire con una pace giusta e duratura“, poiché “la libertà dell’Ucraina è la libertà dell’Europa”. Von der Leyen ha anche espresso solidarietà alla Polonia, dopo l’attacco russo con droni.
“Dobbiamo fare ancora più pressione sulla Russia perché si sieda al tavolo dei negoziati. Servono altre sanzioni”, ha sottolineato la Presidente, spiegando che l’UE è al lavoro sul 19º pacchetto, in coordinamento con i suoi partner, e che ci si sta concentrando sull’eliminazione dei combustibili fossili russi, sulla flotta ombra e sul ruolo dei paesi terzi.
Von der Leyen ha ricordato che “nessuno ha contribuito quanto l’Europa” al sostegno dell’Ucraina, concedendo sinora 170 miliardi di euro di aiuti militari e finanziari. “La Russia ha scatenato questa guerra ed è la Russia a dover pagare”, ha rimarcato la Presidente facendo cenno anche agli asset russi sequestrati, che “aiuteranno l’Ucraina nell’immediato, ma saranno cruciali anche per la sua sicurezza a medio e lungo termine”. “Proporremo un nuovo piano denominato Qualitative Military Edge, che sosterrà gli investimenti nelle capacità delle forze armate ucraine”, ad esempio fornendo droni. “Per questo l’Europa anticiperà 6 miliardi di euro dai prestiti del G7″ e “concluderà un’Alleanza per i droni (Drone alliance) con l’Ucraina”.
“In occasione del prossimo Consiglio europeo presenteremo una roadmap chiara, per avviare nuovi progetti comuni in materia di difesa, fissare obiettivi precisi per il 2030 e creare un semestre europeo della difesa”, ha ribadito la leader della UE, aggiungendo “il 2030 è dietro l’angolo. L’Europa deve prepararsi già oggi”.
Per Gaza – ha proseguito – “l’Europa deve fare di più”, ma la proposta di sospendere parzialmente i finanziamenti nell’ambito di Orizzonte Europa ” è bloccata dall’assenza di una maggioranza“. “La Commissione farà da sola tutto ciò che è in suo potere. Sospenderemo il nostro sostegno bilaterale a Israele. Interromperemo tutti i pagamenti nei settori interessati, senza compromettere la collaborazione con la società civile israeliana o lo Yad Vashem. Proporremo sanzioni contro i ministri estremisti e contro i coloni violenti. Proporremo anche una sospensione parziale dell’Accordo di Associazione sulle questioni commerciali”.
“Per essere indipendente l’Europa deve riuscire a competere nel periodo turbolento che stiamo attraversando”, ha evidenziato von der Leyen, affermando “qui in Europa abbiamo tutto il necessario per prosperare: dal mercato unico all’economia sociale di mercato, ma sentiamo il peso delle difficoltà economiche e geopolitiche con cui ci siamo confrontati. E abbiamo visto come le dipendenze possono essere usate contro di noi. Per questo motivo investiremo massicciamente nelle tecnologie digitali e pulite. A ciò aggiungeremo ulteriori investimenti nell’ambito del futuro Fondo per la competitività e nel quadro del programma di ricerca e innovazione Orizzonte Europa, la cui dotazione di bilancio sarà raddoppiata”.
“Abbiamo tenuto dialoghi strategici con i rappresentanti di settori chiave, quali quelli delle automobili, dei prodotti chimici, dell’acciaio, dei prodotti farmaceutici, della difesa e dell’agricoltura, e sono tutti concordi su un principio: per proteggere i posti di lavoro dobbiamo agevolare l’attività imprenditoriale in Europa”, ha spiegato la Presidente, aggiungendo che i pacchetti omnibus presentati dalla Commissione “faranno davvero la differenza: meno burocrazia, meno sovrapposizioni, meno norme complesse”, garantendo alle imprese “una riduzione dei costi burocratici per otto miliardi di euro l’anno”. “Stiamo mettendo a punto altri pacchetti omnibus, come quelli per la mobilità militare e per il digitale”.
“Per le imprese innovative stiamo elaborando il cosiddetto 28° regime e stiamo accelerando i lavori sull’Unione europea del risparmio e degli investimenti“, per evitare la dipendenza dai capitali stranieri. “L’Europa perde così ricchezza e posti di lavoro, il che ne mina la sovranità tecnologica. “Per questo motivo la Commissione collaborerà con gli investitori privati nell’ambito di un fondo Scaleup Europe, caratterizzato da una dotazione di diversi miliardi di euro”, per “realizzare ingenti investimenti in imprese giovani e in rapida crescita che operano in settori tecnologici critici”.
“La nostra principale risorsa ha detto – è il mercato unico, che però rimane incompiuto”, ha affermato von der Leyen, aggiungendo “presenteremo una roadmap per il mercato unico da qui al 2028“.
“Per assicurare la nostra indipendenza futura è essenziale istituire un’IA europea, che contribuirà a potenziare le nostre industrie e le nostre società, dall’assistenza sanitaria alla difesa. A tal fine porremo le prime pietre angolari, come l’atto legislativo sullo sviluppo del cloud e dell’IA e lo spazio di sperimentazione per la quantistica (Quantum Sandbox). Stiamo investendo massicciamente nelle gigafabbriche di IA europee, che sostengono le nostre start-up innovative nello sviluppo, nell’addestramento e nella diffusione dei loro modelli di IA di prossima generazione. Alla nostra richiesta di unire le forze il settore privato ha risposto in modo entusiastico“, ha affermato von der Leyen, aggiuntgendo “”proprio oggi incontrerò gli amministratori delegati di alcuni fra i maggiori campioni tecnologici europei (European tech champions), che rilasceranno una dichiarazione sull’IA e le tecnologie europee”.
“Lo stesso approccio va adottato in relazione alle tecnologie pulite, dall’acciaio alle batterie“. A proposito di queste ultime, von der Leyen ha anticipato “vareremo un pacchetto di sostegno per le batterie (Battery Booster)”, che metterà a disposizione 1,8 miliardi di euro di equity per potenziare la produzione in Europa.
La Presidente ha sototloneaot che “l’Europa deve tutelare le sue industrie” ed incentivarne la decarbonizzazione. Ad esempio, per l’acciaio, la UE proporrà un nuovo strumento commerciale a lungo termine che si sostituirà alle misure di salvaguardia sull’acciaio, ormai prossime alla scadenza.
“Quando parliamo di competitività, parliamo di posti di lavoro. Parliamo di persone e dei loro mezzi di sussistenza. A conti fatti, se vogliamo un’economia competitiva, dobbiamo mettere i lavoratori nelle giuste condizioni. Proporremo quindi un atto legislativo sui posti di lavoro di qualità, per far sì che l’occupazione tenga il passo con l’economia di oggi”. Fra i progetti anche quello di sradicare la povertà entro il 2050