(Teleborsa) – Vanno avanti le manovre della presidente della Commissione Ue uscente, Ursula von der Leyen, nel tentativo di trovare appoggio per la sua conferma. Al momento il principale ostacolo è rappresentato dal Parlamento europeo. Qui il voto segreto espone la presidente alla trappola dei franchi tiratori. Von der Leyen cerca quindi di allargare i suoi negoziati nonostante le difficoltà poste dai veti incrociati delle diverse famiglie politiche europee.
“Abbiamo discusso molto costruttivamente della possibilità di una maggioranza stabile e democratica ma abbiamo chiarito che non saremo parte di una maggioranza che negozia o fa affidamento con l’estrema destra, Ecr inclusa”, ha dichiarato, ad esempio, il co-presidente dei Verdi, Bas Eickhou, uscendo dall’incontro con von der Leyen.
La presidente della Commissione Ue quindi se vorrà il voto dell’Ecr dovrà muoversi per vie meno ufficiose. Il gruppo non ha ancora deciso una linea comune: la stessa composizione dei Conservatori non è chiara. Il gruppo è impegnato negli study days organizzati in Sicilia. Mercoledì sarà la giornata chiave per definire le sorti di Ecr e un eventuale addio dei polacchi del Pis. Ancora più chiarezza, nelle destre, si avrà dopo i ballottaggi in Francia. Non a caso Identità e Democrazia ha rinviato la riunione costitutiva del gruppo dal 3 all’8 luglio.
Il risultato alle elezioni francesi determineranno infatti l’azione del Rassemblement National che valuterà se confluire o meno nella nascente formazione dei Patrioti animata da Viktor Orban con la partecipazione attiva dei cechi di Andrej Babis e degli austriaci dell’Fpo. La Lega ha già manifestato entusiasmo per il progetto di Orban. I portoghesi di Chega sono andati oltre, preannunciando una loro adesione. Al gruppo dei Patrioti europei all’Eurocamera “si aggiungerà presto un partito italiano”, ha dichiarato il primo ministro ungherese, Viktor Orban, in un’intervista all’emittente televisiva magiara M1. “È impossibile dire se una delle regioni europee sarà un attore dominante nell’alleanza. Dopo tutto, ai cechi, agli austriaci e agli ungheresi si sono già aggiunti i portoghesi e gli italiani si aggiungeranno presto”, ha aggiunto il premier, secondo cui il nuovo gruppo arriverà a essere “il terzo più grande” al Parlamento europeo.
Intanto ha preso il via il semestre europeo proprio sotto la presidenza dell’Ungheria. Orban ha già incontrato Charles Michel e Alexander De Croo. Nessun incontro invece con von der Leyen che non si recherà nemmeno in visita a Budapest nei primi giorni della presidenza, fatto molto inusuale per le prassi comunitarie.