(Teleborsa) – La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha dichiarato di avere il sostegno di un numero sufficiente di delegati per ottenere la nomination del Partito Democratico per le prossime elezioni presidenziali. L’annuncio è arrivato da Milwaukee, in Wisconsin, dove ha tenuto il suo primo comizio dopo il ritiro dalla corsa di Biden. “Sono onorata e vi prometto che passerò le prossime settimane a unire il partito, per essere pronti a vincere a novembre”, ha dichiarato. “Se lottiamo, vinciamo”, ha aggiunto. La platea ha risposto con entusiasmo e la vicepresidente è scesa tra la gente e ha stretto mani.
Intanto Donald Trump si è detto “assolutamente” pronto a sfidare Kamala Harris in un dibattito televisivo. “Sono disposto a più di un dibattito”, ha dichiarato l’ex presidente in una call con i giornalisti organizzata dal Republican National Commitee. Tuttavia, il tycoon si è detto “non eccitato” all’idea che il dibattito sia ospitato dalla Abc, sebbene il confronto in programma il 12 settembre fosse già stato concordato insieme a Joe Biden. Trump ha già chiesto che il confronto sia spostato su Fox.
La campagna di Donald Trump ha denunciato alla commissione federale elettorale quella che definisce la “rapina da 91,5 milioni di dollari” che Kamala Harris “cerca di perpetrare sui soldi della campagna di Joe Biden”. Sarebbe “la più grande violazione nella storia del Federal Election Campaign act del 1971”, si legge nella denuncia firmata da David Warrington, legale della campagna di Trump. L’azione legale punta a bloccare l’accesso ai fondi da parte di Harris. Secondo gli esperti, però, Harris avrebbe diritto ai fondi in quanto già presente nel ticket presidenziale.
A favore di Kamala Harris si è schierata anche Hillary Clinton che in un editoriale sul New York Times ha scritto che “Kamala Harris può battere Donald Trump”. “Questa – ha aggiunto – è una gara che i democratici possono e devono vincere. Biden ha fatto una cosa difficile e rara. Servire come presidente era il sogno di una vita. E quando finalmente è arrivato lì è stato eccezionalmente bravo. Rinunciare a tutto ciò, accettare che finire il lavoro significava passare il testimone, richiedeva una vera chiarezza morale. Contava di più il Paese. Come persona che ha condiviso quel sogno e ha dovuto fare pace con il lasciarlo andare, so che non è stato facile. Ma era la cosa giusta da fare”.
Quanto a Kamala Harris, secondo Clinton “rappresenta un nuovo inizio per la politica americana. Può offrire una visione piena di speranza e unificante. Ha talento, esperienza ed è pronta per diventare presidente”.